5 passi per un utilizzo consapevole del cibo natalizio
A pochi giorni dal Natale, i pensieri della maggioranza degli italiani sono quasi tutti orientati sugli ultimi preparativi. La ricorsa agli ultimi regali; le discussioni che portano alla scelta del posto per il pranzo con i parenti; e, non per ultimo, che cosa mettere in tavola.
Un periodo sfibrante per tutti, ma che con il 25 dicembre si converte fortunatamente in un’occasione di condivisione e di gioia. Il Natale è associabile a due concetti, quello di aggregazione con le persone più care, e di partecipazione a un evento che ha un significato speciale per ognuno di noi.
Con il 26, si ritorna lentamente nella routine, riprendendosi dalla sbornia da cibo del giorno precedente e rimettendosi in carreggiata. Bisogna innanzitutto convincersi di trovare un luogo per il cibo preparato per il Natale, in modo che gli avanzi possano essere riutilizzati in altri momenti dell’anno, seguendo alcune regole fondamentali per una corretta conservazione degli alimenti. A stilarle ci ha pensato Progetti Ristorativi, che da tempo offre la sua professionalità a chi si occupa del settore della ristorazione.
1. No alle ammucchiate in frigorifero
È proprio in eventi come il Natale che il frigorifero raggiunge il massimo della sua capienza. Per questo, i cibi vanno separati tra loro per far circolare l’aria tra gli alimenti. Inoltre, per evitare la diffusione di odori, il consiglio è di coprire bene i vari prodotti, impedendo ai liquidi di toccare gli altri alimenti. Per quanto riguarda salse, carne o pesce è preferibile consumarli entro 2 o 3 giorni, e tenerli nella parte inferiore del frigo, in modo che non si deteriorano.
2. Conservare dividendo in monoporzioni
Oltre al frigo, il congelatore è perfetto per conservare il più possibile il cibo. Il primo passo è cercare di sigillare ogni alimento, dividendolo preferibilmente in piccole porzioni.
Questo può agevolare la penetrazione del freddo ma consente allo stesso tempo di consumare le portate che servono per quella occasione. Come sostiene Progetti Ristorativi, «gli avanzi scongelati devono essere utilizzati sempre nelle 24 ore successive e non può essere assolutamente congelato una seconda volta. Infatti, a termine scongelamento la carica batterica aumenta esponenzialmente, deteriorando molto più velocemente il cibo originario».
3. Non riscaldare il cibo più di una volta
Quando si decide di portare fuori dal frigorifero l’alimento, si consiglia di non scaldarlo più di una volta, perché ciò potrebbe determinare la formazione di batteri. Per quanto riguarda le salse, i sughi e le minestre è fondamentale riscaldarli fino all’ebollizione. Nel caso degli altri tipi di alimenti, bisogna assicurarsi che raggiunga la temperatura di 75°C. Se si tratta di cibo conservato nei congelatori, per procedere si può usare il frigorifero (l’ideale un lento scongelamento), l’acqua calda o il forno a microonde.
4. Allungare la vita degli alimenti con i barattoli in vetro
Per una conservazione più sicura il vetro può essere una soluzione efficace. Per due ragioni. Il primo sta nella praticità. In secondo luogo, rappresenta un\'opzione più che valida per contrastare l’(ab)uso della plastica, aiutando così l’ambiente. I sughi, i primi piatti e i contorni rimasti in tavola durante il cenone possono avere una durata maggiore del solito se si usufruisce del microonde di casa. Questo grazie ai coperchi a chiusura termica che consente di pressurizzare l\'aria. Attraverso le micro onde si riesce in questo caso a mantenere il cibo sottovuoto, rispettando il gusto e le sostanze nutritive di partenza.
5. Conservare gli avanzi sottovuoto
La conservazione dei cibi sottovuoto limita di molto la contaminazione con altri prodotti, impedendo la riproduzione di batteri. Non dimentichiamoci inoltre che questo sistema è utile per aumentare lo spazio a disposizione nel frigo, come sottolinea la Responsabile Qualità e Sicurezza di Progetti Ristorativi Giulia Succi. «Il sottovuoto è una buona soluzione non solo per l\'igiene degli alimenti, ma anche perché ne evita l\'inutile spreco allungando la vita di ogni prodotto. A seconda del cibo, infatti, si può ottenere una durata maggiore rispetto alla normale conservazione in frigorifero. Questo deriva dall\'assenza di aria all\'interno della confezione; per esempio, salumi e formaggi già porzionati chiusi sottovuoto, mantengono più a lungo le caratteristiche organolettiche oltre che microbiologiche».
Riccardo Lo Re