A Natale un solo verdetto: le vendite del panettone artigianale vanno alla grande
Classico, farcito, sostenibile e di qualità. Qualunque sia la combinazione, il risultato non cambia: le vendite del panettone artigianale crescono, o meglio, lievitano. Anche in Sardegna, qualunque sia stata la scelta per la nostra tavola, questo prodotto tipico non può mancare, persino nelle sue versioni originali alla vernaccia, allo gioddu (yogurt), o al mirto. Lo dicono del resto i numeri. Una ricerca prodotta da Nielsen per la società Csm Bakery sostiene che il panettone artigianale batte quello industriale con il 52% del valore dell’intero comparto. In Italia, secondo l\'Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, si acquisteranno oltre 50mlioni di pezzi (oltre 26mila tonnellate) per una spesa complessiva di 195 milioni di euro. Una crescita del 19,5% rispetto al 2021.
«Da qualche tempo, sempre più consumatori impazziscono per il panettone artigianale – commenta Marco Rau, Delegato di Confartigianato Sardegna per l’alimentare – non solo in Sardegna o nel resto dell’Italia ma anche nel resto del Mondo come, per esempio, negli Stati Uniti dove è diventato una vera e propria “ossessione”, con fornai e pasticceri italiani a darsi battaglia per avvicinarsi ai “gusti perfetti” per soddisfare ogni tipo di palato. Quindi, un business interessante anche per le piccole imprese alimentari della Sardegna. L’invito è quello di comprarlo nelle botteghe e rivendite che trattano prodotti artigianali locali”. “È un dolce che rappresenta l’orgoglio dell’artigianato alimentare sardo e italiano – continua Rau- perché grazie all’ingegno, alla passione e alla voglia di intraprendere e di investire, nonostante il rincaro delle materie prime e dell’energia, il settore non si arrende e ha sempre lo sguardo proiettato al futuro. È la tradizione che si tramanda, la cui tipicità e unicità viene sempre più ricercata dagli utenti finali».
Eppure l’incremento dei prezzi dell’energia ha pesato sulla produzione e vendita dei panettoni, pandori e di tutti gli altri dolci tipici di Natale. Secondo sempre l\'Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, la farina è aumentata del 33,8% tra ottobre-novembre 2021 e ottobre-novembre del 2022, così come l\'olio EVO (del 29%), d\'oliva del (43,6%), i semi vari (16,6%), il burro (23,5%) e lo zucchero (19,4%).
«Nonostante tutto questo, l\'aumento del costo medio di questi dolci artigianali è stato solo del 7% - conclude Rau - i clienti sanno bene che da almeno 5-6 anni i nostri prezzi sono, praticamente, invariati e che ci siamo autotassati e abbiamo fatto sacrifici in questo lunghissimo periodo. Però non si può andare avanti con questa situazione di continua penalizzazione del settore».
Riccardo Lo Re