A Olbia il primo convegno nautico del Mediterraneo
Puntando sull’idea dell’albergo nautico diffuso ecco il primo convegno nautico del Mediterraneo: si svolge a Olbia. Per sfruttare a pieno le potenzialità della terra Sardegna, per un rilancio dell’economia locale, per la creazione di un prodotto esperienziale.
Nella sede del Museo Archeologico di Olbia, il 7 ottobre si è svolto l’evento organizzato da Assonautica Nord Sardegna e Camera di Commercio di Sassari, con l’obiettivo di confronto tra operatori nautici, in un’analisi dell’attuale situazione per nuove istanze di sviluppo dell’albergo nautico.
La ricettività nautica, la cui regolamentazione vede la Sardegna pioniera nazionale, in questo convegno viene affrontata dagli esperti di settore. In una riflessione che spiega confini e proiezioni, criticità e opportunità di crescita, questa leva di sviluppo dell’accoglienza viene osservata in ambito nazionale e alla luce di realtà già in forte espansione in altri paesi del Mediterraneo. Un progetto reso finalmente attuabile dall’approvazione, da parte della Regione, dalla nuova normativa che permette il riconoscimento dell’albergo nautico. Si va definendo una nuova forma che si mostra come turismo ecosostenibile del futuro di cui l’Italia, con i suoi quasi 9mila chilometri di costa, dichiara a grandi lettere la vocazione.
La Sardegna, quindi, viene annoverata tra le altre regioni in Italia, seguendo il modello della Croazia, player principale con 6mila barche destinate al turismo nautico con una forma di turismo che va ben oltre la stagione estiva.
Per di più la Sardegna con i suoi 1900 chilometri, il cui 50% non è accessibile da terra, a partire da questo nuovo sistema legislativo riesce, per l’albergo nautico, ad acquisire il primato nello scenario del Mediterraneo. Il principio è basato su una rete di un minimo di 70 imbarcazioni, legate ad una struttura centrale dove i turisti possono alloggiare e navigare fino a tre miglia nelle ore diurne se le condizioni meteo lo permettono. Un’idea che supera il criterio di noleggio e punta dritto a quella fascia di turismo che in Sardegna chiede ancora di essere indagato e accolto, interpretando una nuova logica di sviluppo che la norma intende regola e insieme sancisce.
«Quando si parla di barche e di nautica - spiega Francesco Della Torre, curatore del progetto - ci sono alcuni preconcetti. Si pensa sia un mercato riservato a pochi, a diportisti esperti. Le barche sono diverse dal concetto di houseboat ma devono essere in grado di ospitare il cliente, mantenendo la loro funzione di navigazione. La barca diventa l’alternativa alla locazione a una casa di un residence.»
È un turismo destinato a tutti, poiché la proposta prevede di assegnare la stessa classificazione degli hotel e un prezzo legato anche al periodo stagionale. «Questo darà la possibilità di aumentare le capacità ricettive in Sardegna - afferma Giovanni Conoci, presidente di Assonautica Nord Sardegna - anziché ampliare le cubature a terra, acquistando delle imbarcazioni che diventano momento di accoglienza. Una cabina di una barca la si può paragonare tranquillamente ad una stanza di albergo. E’ chiaro che ha delle caratteristiche classiche di un mezzo che galleggia, leggermente più spartana, ma oggi la modernità permette delle imbarcazioni certamente di maggior confort.»
L’incontro di Olbia, con relatrice Germana Cabrelle, moderatrice Veronica Deriu, entrambi giornaliste e socie di Italian Travel Press, rappresenta un passo importante in prospettiva per tutti gli operatori che in questa sede ne approfondiscono i contenuti grazie ai contributi degli esperti presenti che intervengono, tra gli altri, sugli aspetti normativi, sulla sostenibilità ambientale e sull’evoluzione del modello ricettivo nautico.
Anna Maria Turra