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25 Settembre 2019

A Porto Cervo adesso le ville si stampano in 3D


Il render del progetto 3D Housing 05.


La tecnologia al servizio dell’architettura. Arrivano i muratori-robot e la casa stampata in 3D è già realtà. Anche Porto Cervo e la Costa Smeralda diventano protagonisti della grande svolta nell’edilizia. Massimiliano Locatelli di CLS Architetti, in collaborazione con Arup, Italcementi e Cybe, insieme al suo studio ha realizzato 3D Housing 05, il primo prototipo europeo di abitazione costruita con la stampa 3D e polveri di cemento in loco.



Alla base di questo progetto c’è la ricerca sulle infinite possibilità che le stampanti 3D possono offrire all’architettura ecosostenibile, rispondendo alla sempre più urgente rivoluzione nel mondo della progettazione, da quella del design fino a quella appunto architettonica.



Un esempio è una villa a Porto Cervo che vede l’applicazione della stessa modalità di costruzione. O meglio, ancora più della 3D House presentata a Milano, è un esempio di economia circolare, perché si tratta di una demolizione di un ecomostro nel sud della Sardegna, il suo trasporto a nord e la ricostruzione della volumetria proprio con quel materiale, al quale vengono uniti dei pigmenti locali così che l’edificio finale ben si integri con l’ambiente circostante.



La stampa 3D si evolve per il mercato della casa e si prepara così a rivoluzionare i cantieri e il prodotto finale. Un cambio che potrebbe segnare un’epoca in edilizia. La tecnologia si basa sull’impiego di “robot-muratori” e sulla sostituzione delle testine tradizionali con estrusori agganciati a bracci meccanici.



«Diciamo che allo stato attuale si potrebbe realizzare una casa di 100 metri quadri in una settimana. Bastano una macchina 3D printing e del cemento, con il giusto impasto», ha spiegato l’architetto Massimiliano Locatelli di studio CLS che, con la collaborazione di Arup, Cybe, Italcementi HeidelbergCement Group e Comune di Milano, ha curato il progetto.



Il modello della villa in costruzione a Porto Cervo è appunto quello di un edificio ecologico e sostenibile realizzato con polveri di cemento risultato di demolizioni e per la prima volta in Italia è stato stampato in opera, direttamente sul luogo.



È un nuovo modo di costruire. L’idea nasce dalla voglia di riflettere sul futuro dell’abitare e lancia un messaggio sulle possibilità che le stampanti a tre dimensioni offrono nel campo del design, della progettazione e dell’edilizia. Basti pensare che una casa potrebbe essere a sua volta distrutta per crearne una nuova, tutto a impatto zero.


Giandomenico Mele

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