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5 Novembre 2019

A spasso nel tempo tra le rovine di Tharros


Ci sono tanti motivi per innamorarsi di questo fantastico posto. Sicuramente le sfumature turchesi di un mare che verso ovest appare infinito, ma soprattutto l\'emozione di camminare tra le antiche strade di una piccola Pompei in terra sarda. Siamo a Tharros, nella punta sud della penisola del Sinis, a pochi chilometri d\'auto da Oristano. Uno dei siti archeologici più visitati in Sardegna, Tharros è una città che vanta la bellezza di circa 2800 anni di storia. Fondata dai fenici, fu abitata anche dai cartaginesi e dai romani, per poi essere definitivamente abbandonata in età medievale.



Tharros, oggi all\'interno dei confini comunali di Cabras, durante i secoli è stata distrutta e trasformata in una cava dove reperire il materiale per costruire altri centri, a cominciare da Oristano. Ma per fortuna non tutto è andato perduto. Qui i visitatori hanno la possibilità di fare un vero e proprio viaggio nel tempo. Le strade sono ancora al loro posto, con il cardo e il decumano che si incrociano nel cuore dell\'antico centro abitato. Tutto attorno ci si imbatte nei resti di abitazioni e botteghe. E poi ancora templi, terme, l\'area del tofet, colonne, capitelli e acquedotto.



La città fu fondata dai fenici nell\'ottavo secolo avanti Cristo, in una area che già ospitava un villaggio nuragico ancora visibile. Qualche secolo dopo arrivarono i cartaginesi e Tharros diventò una delle città più importanti della Sardegna grazie anche alla sua posizione strategica, visto che si trovava al centro delle rotte commerciali tra l\'Africa e la Spagna.



Nel 238 avanti Cristo, con la conquista dell\'isola da parte dei romani, la città venne ulteriormente ingrandita e rinnovata, fino a ottenere lo status di municipium. Dopo la caduta dell\'impero romano d\'occidente, Tharros venne governata prima dai vandali e, dopo la riconquista da parte di Costantinopoli, dai bizantini. Per un periodo fu la capitale del Giudicato di Arborea, ma fu poi abbandonata dopo l\'anno 1000.



Chi non ha mai messo piede in questi luoghi deve sapere che nelle vicinanze di Tharros si possono ammirare tanti altri tesori del passato. Come per esempio la vicinissima torre di avvistamento, per proteggere le popolazioni locali dalle incursioni dei corsari barbareschi, e l\'antica chiesa di San Giovanni di Sinis, edificata durante il periodo bizantino, nel sesto secolo dopo Cristo. A Cabras c\'è invece il museo archeologico Giovanni Marongiu, dove sono esposti numerosi reperti trovati a Tharros e anche una parte delle statue dei famosi Giganti di Mont\'e Prama, trovate poco lontano. Particolarmente pittoresco il borgo di San Salvatore, oggi abbandonato e nel passato utilizzato come set cinematografico per film western. Anche dal punto di vista ambientale la penisola del Sinis, che è un\'area marina protetta, è davvero molto ricca. Basti pensare che qui si trova la spiaggia di Is Arutas, famosa per i suoi chicchi di quarzo. Lo stagno di Cabras, uno dei più grandi d\'Europa, è sempre stato utilizzato per attività legate alla pesca e all\'acquacoltura. Tra le eccellenze gastronomiche c\'è sicuramente la bottarga di Cabras. Per questo tutta la zona ospita numerosi ristoranti che propongono una cucina legata in particolare alla tradizione del mare.



Informazioni utili. Tharros si trova a 19 chilometri da Oristano, capoluogo di Provincia. Da Olbia dista invece 195 chilometri, per un totale di poco più di 2 ore d\'auto passando per la strada statale 131. Da Sassari dista 136 chilometri, mentre da Cagliari 116.


Dario Budroni

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