Ai piedi degli dei. L’arte della calzatura
Oltre ad aver rivestito un ruolo cruciale nell’evoluzione dell’uomo, non c’è epoca che non si sia distinta per un particolare stile di calzatura, accompagnando il suo sviluppo dapprima come elemento funzionale e poi estetico.
Le prime testimonianze di calzature risalgono a 15.000 anni fa, e sono state ritrovate su pitture rupestri spagnole: consistevano in pezzi di pelle con suola vegetale, legate alla caviglia con una cordicina di cuoio. Si può proprio dire che da allora le calzature hanno fatto molta strada, arrivando ad assumere al tempo degli antichi Egizi anche un carattere simbolico e distintivo dei ranghi sociali. Sumeri, Assiri e Babilonesi studiarono nuove tecniche di concia adornando le calzature con decorazioni di vario tipo, fenici, persiani e sciiti crearono sandali e stivali per adeguarsi al clima in cui vivevano.
Ma fu con gli antichi Greci che le calzature iniziarono ad assumere quelle forme e modelli che furono poi tramandati nei secoli successivi, sbizzarrendosi con sandali, stivali e stivaletti, scarpe con la punta rialzata e tante altre varianti, maschili e femminili. Gli antichi Romani adottarono tecniche e modelli simili a quelli dei Greci, e anche per loro la foggia delle calzature era un elemento di distinzione delle categorie sociali. Le caligae chiodate, ad esempio, erano usate prevalentemente dai soldati per le lunghe marce, mentre i calcei, simili a bassi stivaletti e spesso vivacemente colorati se indossati dalle donne, connotavano le classi più elevate (patrizi, senatori e imperatori). Le fonti tramandano che le cortigiane erano solite indossare sandali che recavano, sul lato inferiore della suola, dei chiodini disposti in maniera tale da lasciare sul terreno un’impronta con la scritta “seguimi”.
La seduzione è un elemento non secondario nella storia delle calzature, che occuparono anche un ruolo simbolico di primo piano nei riti nuziali. Le scarpe sono state protagoniste di favole come quella di Rodopi – antesignana di Cenerentola, raccontata prima da Erodoto e poi da Strabone – e anche di modi di dire. Cicerone, in una delle sue Filippiche, usa l’espressione “mutavit calceos” per indicare il mutamento del rango sociale di un personaggio, divenuto senatore, dal momento che i calcei dei senatori differivano da quelli dei patrizi.
Su questo affascinante tema e sui molteplici ruoli che le calzature hanno rivestito in Occidente dai tempi antichi ai giorni nostri si sviluppa la mostra Ai piedi degli dei, in corso fino al 19 aprile 2020 al Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti, a Firenze, e a cura di Lorenza Camin, Caterina Chiarelli e Fabrizio Paolucci.
Protagoniste del percorso espositivo, costituito da circa 80 opere (alcune delle quali prese in prestito da importanti musei internazionali, come il Louvre), sono le principali tipologie di calzature usate nel periodo compreso fra il V secolo a.C. e il IV d.C. e le loro testimonianze sia su preziose opere d’arte, che in originale, come gli eccezionali reperti provenienti dal forte romano di Vindolanda, in Inghilterra.
Come afferma Fabrizio Paolucci, direttore del Dipartimento Antichità degli Uffizi: “La scarpa non è soltanto un accessorio e questo concetto era ben chiaro già agli antichi, al pari dell’abilità che richiedeva il realizzarle. Platone, ad esempio, non esitava a definire l’arte del calzolaio una vera e propria scienza. Con la sua foggia o i suoi colori, questo indumento raccontava tutto della persona che le indossava: il sesso, la condizione economica, la posizione sociale e il lavoro. Quel che è stato sempre considerato un semplice dettaglio del vestiario, diviene ora il protagonista di un’esposizione, il cui fine è proprio quello di restituire alla scarpa il suo ruolo di prezioso documento del gusto e della tecnica del mondo greco-romano”.
Concediamoci dunque un’illuminante passeggiata tra le robuste caligae dei soldati romani, i seducenti sandali delle cortigiane greche, i raffinati calzari indossati dagli dei oppure dall’aristocrazia romana per arrivare fino alla ricca esposizione di calzature indossate dalle star dei colossal, da Ben Hur al Gladiatore, fino alle più recenti creazioni di moda, ispirate dallo stile delle calzature del mondo classico e realizzate da protagonisti del fashion contemporaneo come Emilio Pucci, Salvatore Ferragamo e Yves Saint Laurent.
La mostra, incentrata su un tema tanto affascinante quanto inedito, vuole raccontare gli infiniti ruoli che le calzature hanno interpretato, mettendo a confronto l’antico con il contemporaneo. Scarpe di alcuni tra i più grandi stilisti (fra cui Genny, Céline, Richard Tyler, Renè Caovilla e Donna Karan) sono esposte assieme ai modelli originali realizzati dalla celebre manifattura Pompei per alcuni dei film peplum divenuti veri e propri cult: si potranno ammirare i sandali di Liz Taylor-Cleopatra, i calzari di Charlton Heston-Ben Hur, quelle del Gladiatore Russell Crowe e le calighe dell’Alexander-Colin Farrell.
Come conclude il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt: “Da sempre l’Uomo ha voluto riversare nelle calzature, strumento umile e quotidiano, un riflesso di quei principi di armonia e simmetria che governavano il gusto classico. La scarpa divenne così essa stessa opera d’arte, un oggetto plasmato più per esigenze estetiche che pratiche. Proprio per illustrare compiutamente questo ‘destino’ della calzatura, i cui presupposti sono già nel mondo greco-romano, si è voluto allargare il tema di questa mostra a due espressioni della cultura contemporanea intimamente legate fra di loro: il cinema e la moda. Sotto il segno della classicità, i curatori hanno esplorato questo inedito aspetto della ‘Fortuna dell’Antico’, recuperando suggestioni, echi e consonanze che, attraverso le pellicole di film come Cleopatra e l’ispirazione di stilisti, creano un inaspettato legame fra passato e contemporaneità”.
Ai piedi degli dei trova il suo naturale completamento nell’esperienza multimediale ideata e diretta da Gianmarco D’Agostino (Advaita Film), che invita il visitatore a immergersi in un universo di immagini dove archeologia e moda si fondono con i miti del grande schermo.
Nathalie Anne Dodd
Credits
Immagine di copertina
- Foto Mostra Ai piedi degli dei, in programma al Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti
Galleria verticale
- Calzare ispirato ai mullei, 1950, pelle, camoscio, cuoio, placca in metallo, Pompei 2000 Srl, Formello (RM). Questo calzare fu realizzato dal laboratorio POMPEI per Robert Taylor nel ruolo del console Marcus Vinicius, vittorioso comandante in carica della XIV Legione romana, nel film Quo Vadis? di Mervin LeRoi (1951).
- Calzare ispirato alle endromídes, 1999, pelle di camoscio e di maialino, cuoio, filo in cotone
Pompei 2000 Srl, Formello (RM). Calzare ideato da Janty Yates e realizzato dal laboratorio POMPEI per Joaquin Phoenix nel ruolo di Commodo, figlio dell’imperatore Marco Aurelio e spietato antagonista di Maximus nel film Gladiator di Sir Ridley Scott (2000). - Cippo sepolcrale del calzolaio C. Iulius Helius, prima età adrianea (inizi II secolo d.C.)
marmo bianco a grana fine. Centrale Montemartini, Musei Capitolini, Roma - Piede sinistro di statua colossale, I secolo d.C., marmo bianco a piccoli cristalli, forse pentelico, Galleria dei Candelabri, Musei Vaticani, Città del Vaticano
Galleria orizzontale
- Foto Mostra Ai piedi degli dei, in programma al Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti
- Salvatore Ferragamo, Flash, 2013, sandalo in capretto con ali realizzate a taglio vivo e stampate ad alta frequenza, Museo Salvatore Ferragamo, Firenze
- Rivisitazione di sandalo antico, su platform, 1961, pelle, cuoio, Pompei 2000 Srl, Formello (RM)
Nato dalla creatività di Irene Sharaff, questo sandalo è stato realizzato dal calzaturificio POMPEI per il personaggio Cleopatra, interpretato da Elizabeth Taylor diretta da Joseph L. Mankiewicz nel film Cleopatra del 1963 - Paio di calzature da bambino, 200-213 d.C., cuoio, ferro, Roman Vindolanda Fort and Museum, Bardon Mill, UK
- Foto Mostra Ai piedi degli dei, in programma al Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti (ph 5-8).
Galleria verticale 2
- Piedi incrociati con krepídes, metà del II secolo a.C., terracotta di colore grigio per l’esposizione al fuoco e con minime tracce di colore, Museo Archeologico Nazionale “Gaio Cilnio Mecenate”, Arezzo
- Piede votivo dedicato a Serapide, Iside e Arpocrate, marmo, II-III sec. d.C, Museo Egizio, Torino
- René Caovilla, Sandalo femminile destro, 2000, raso di seta, tessuto elastico, capretto, Swarovski, cuoio, gomma, Museo internazionale della Calzatura – Castello Sforzesco, Vigevano
- Yves Saint Laurent, Sandalo femminile destro, 1992 P/E, capretto, cuoio , calzaturificio Rossimoda per Yves Saint Laurent, Museo della Calzatura - Villa Foscarini Rossi, Stra