Ali di carta e pietra nel parco della biblioteca di Orani
Il gioco è quello di affidarsi alla luce nel parco della biblioteca di Orani, a due passi da Nuoro, investendo sullo scrittore Salvatore Niffoi, appare chiaro lo spirito guida del progetto: la fiducia. Ricavata sull’esistente tracciato, e immaginata anche come spazio per rappresentazioni e incontri, si staglia nel parco una sorta di stanza esterna alla biblioteca, evocazione e citazione delle Open air-room di Le Corbusier e Rudofshy. Il complesso, dedicato ai romanzi dello scrittore, a fine lavori sarà coperto in itinere da una sovrastruttura sospesa, la cui plasticità accoglierà alcune opere protette, l’area aperta sarà occupata dalla luce che arriverà dritta dall’alto e attraverserà un foglio in lamiera traforato con l’incisione di alcuni testi. «Quando l’opera sarà completata - spiega Angelo Ziranu - diventerà una coperta tra cielo e terra, sarà un po’ come riconsegnarci felici tra gli abbracci sicuri sotto lo scialle della nonna.»
Nel luogo della cultura, antico come una biblioteca, il futuro rassicura il passato. Nuovi autori viventi chiamano a gran voce i loro avi, ne ascoltano muti le risposte, accostano i padri e divertono i figli. Non serve vedere, basta immaginare. Toccare e conoscere, affidarsi con il libro al gioco assurdo che è attraversare le parole, insomma l’emozione pura di un parco dei divertimenti.
Le opere di Salvatore Niffoi, che sono libri ma essenzialmente sono architetture di persone appoggiate alle storie, riprodotte su ceramica, trovano posto e protezione dentro nicchie mentre si fanno istallazioni a sé stanti, disposte in quello spazio aperto che è dominio di aceri, bagolari e acacie.
Il titolo del progetto “Nella cultura la luce” viene riproposto, tra strutture e sedute, utilizzando la scrittura tattile del Braille a significare anche la cecità e il disorientamento della società attuale.
«Spero che il risultato finale sia ciò che immaginavo quando l’amministrazione comunale mi ha affidato l’incarico di un tributo alla poesia che Salvatore Niffoi esprime, - chiarisce Angelo Ziranu - nella cultura del rispetto poi le cose diventano gioielli preziosi.»
I riferimenti al progetto sono le indicazioni sulla letteratura attuale nei testi del Ministero per i beni Culturali e Ambientali in merito a parchi e giardini storici, parchi letterari e quelle del Moli Museo della letteratura Himeji in Giappone, o del Museo della letteratura a Dublino.
Tutto appare possibile nel giardino adiacente il tempio dei libri di Orani, anche le evocazioni dei testi per chi non sa leggere o per chi non ci vede. Il Breil, disseminato nelle pareti di granito poste nel parco, consegna al tatto una decodifica di quella realtà che a volte non si lascia interpretare neanche quando, inalienabile, appare scritta a lettere cubitali.
Il primo blocco dei lavori si è concluso nel giardino della biblioteca di Orani a fine settembre. Sia Niffoi sia Ziranu hanno conosciuto personalmente Costantino Nivola, entrambi ne replicano il piglio all’internazionalità: Angelo Ziranu curando da giovanissimo i lavori nell’abside della Sagrada Famiglia di Barcellona, Salvatore Niffoi con le sue sovraesposizioni di storie di Sardegna nell’osservatorio della letteratura mondiale.
«Il progetto del parco accoglie i pensieri e i racconti dei nostri incontri, siamo muratori, scrittori, sarti e lavoriamo la ceramica ma siamo tutti vivi. - dice Salvatore Niffoi divertito - Insieme alle nuove e alle vecchie generazioni stratificate in questa nostra terra cerchiamo solo di trattenerne la preziosità, di mettere ali di carta e pietra per volare sul mondo che ancora ci circonda e che, senza alcun merito, abbiamo ereditato dai nostri padri. Abbiamo preso in prestito solo quel che ci serviva dall’immenso patrimonio della Sardegna che da millenni insegna ai suoi abitanti come si fa ad essere l’infinitesima parte di uno splendido e complesso meccanismo.»
Anna Maria Turra