Amistade, RezzaMastrella a Tempio Pausania
Il suo timbro è arte, poesia, musica. I suoi testi raccontano un tempo indefinito. Quando un artista raggiunge questo livello il significato si stacca dal mondo reale e diventa universale. Non è stato dunque difficile per RezzaMastrella scegliere questo interprete. Un autore particolarmente legato alla Sardegna, una terra che ha inciso, eccome, sulle sue canzoni, essendo non solo la sua seconda casa, ma un luogo dove potersi ispirare. Fabrizio De André è l’altro vero protagonista di Amistade, il nuovo esperimento di Sardegna Teatro che dopo le anteprime al Teatro Massimo di Cagliari, il Teatro Eliseo di Nuoro e il Teatro Grazia Deledda di Paulilatino, debutterà ufficialmente a Tempio Pausania, grazie alla collaborazione con il Props Festival e con la presenza di Dori Ghezzi. Le mura saranno quelle del Teatro Del Carmine, ma si sa che con Antonio Rezza e Flavia Mastrella sono superflue. Ci si dimentica subito di stare qui. Si entra subito in un immaginario surreale, un habitat materico - visuale che Flavia Mastrella costruisce su misura unendo videoproiezioni e mapping.
Amistade, i dettagli
Fu Francesca Serafini, scrittrice e sceneggiatrice di Non essere cattivo, il trait d’union tra i due artisti e Dori Ghezzi, con la quale collaborò alla stesura del libro Lui, io, noi. Dopo aver visto una delle loro performance, quei mondi si avvicinarono senza più placarsi. Un incontro che si trasformò ben presto in una grande occasione per mettere insieme la voce del cantautore genovese con le performance di Antonio Rezza e Ivan Bellavista.
«Questo lavoro» - afferma Dori Ghezzi - «nasce da un desiderio che ho espresso ad alta voce - senza rendermene neanche conto - che Antonio e Flavia hanno raccolto, una sera, dopo una loro rappresentazione. Pur essendo due grandissimi artisti, conservano l’umiltà di voler ascoltare, virtù che permette di essere aperti alle varie testimonianze».
Una contaminazione che funziona, dal momento che entrambi gli artisti sono riusciti a coinvolgere il proprio pubblico con la loro arte rivoluzionaria. Eppure sembrano così lontani. Almeno nello stile. Libero, irrefrenabile per RezzaMastrella; profondo e misurato per Fabrizio De André. Ma sono più vicini di quanto sembrano in realtà. La satira, la critica verso il potere e la società moderna, la parola come mezzo espressivo che riflette sulla nostra esistenza.
«Fabrizio» - continua Dori Ghezzi - «osava e non amava tutto ciò che è scontato. Sono sicuramente accomunati da un incedere poetico, una ricerca anche tagliente e a tratti surreale. La canzone di Fabrizio che avvicinerei loro è Don Raffae’, che racconta di una tragedia italiana in un modo quasi leggero, riuscendo così a essere ancora più penetrante e incisiva. Antonio e Flavia condividono con Fabrizio una capacità quasi sardonica di far ridere, toccando temi tragici e scottanti. Si tratta di una vera forza, senza aggiungere un’enfasi che porterebbe al patetico».
Dopo oltre 40 anni, la Gallura con Tempo Pausania continua a essere scenario della riflessione dell’opera di De Andrè, anche se in una forma diversa come l’arte performativa di due grandi autori teatrali.
«Ammiro molto il talento di Antonio e Flavia» - conclude Dori Ghezzi - «in teatro sono unici, sanno rappresentare e intendere la vita in un modo molto particolare, con una chiave di lettura non facilissima ma il messaggio, quando arriva, arriva potente. Sono bravissimi. Danno uno schiaffone al pubblico. Dapprima viene da chiedersi il perché; poi lo capisci».
Riccardo Lo Re