Armani Day – Le ‘prime volte’ di Re Giorgio
Re Giorgio non sbaglia un colpo, e anche questa volta è riuscito a stupire tutti e a sbaragliare la concorrenza. Il 14 novembre sarà ricordato come l’Armani Day, una giornata memorabile in cui Giorgio Armani è riuscito a dare corpo a una girandola a dir poco geniale di eventi. Una giornata intera in cui si sono rincorsi eventi per fortunati ospiti e addetti ai lavori, tutti uniti da un grande entusiasmo.
Gli eventi si sono susseguiti dalla mattina a notte inoltrata in differenti location milanesi, concedendo ben tre “prime volte” memorabili, un omaggio emozionante e grandioso a Milano, città adottiva di Armani, dove nel 1974 ha cominciato la sua avventura. Fra arte e design, creatività ed eccellenza è Armani stesso a raccontare le sue tre “prime volte” milanesi:
“Trovo entusiasmante il mio lavoro perché mi consente di vivere continuamente delle ‘prime volte’ come questa giornata, durante la quale presento per la prima volta con una sfilata la collezione Pre-Fall 2020/21 e svelo la linea di Alta Gioielleria Giorgio Armani, un’occasione che ho pensato di rendere speciale inaugurando all’Armani/Silos una mostra interamente dedicata agli accessori, una parte forse meno nota del mio lavoro ma non meno importante. Mi piaceva l’idea di vivere, in un’immersione totale, il mio mondo tra arte e design”.
In mattinata, in una suite dell’Armani Hotel di via Manzoni, è stata svelata la prima collezione di Alta Gioielleria, suddivisa in tre linee: Sì, Firmamento e Borgonuovo, un connubio di modernità e esotismo, in un’interpretazione del concetto di lusso senza eccessi. Borgonuovo sviluppa il tema del logo arricchendolo con diamanti, pietre preziose e delicate sfumature pastello, Sì, ispirata al celebre profumo, è composta da elementi in onice nero, brillanti e diamanti neri che rielaborano la forma del petalo. Infine, Firmamento è un omaggio al cielo stellato, con collane in oro, anelli, bracciali e orecchini, arricchiti da inserti e frange con bagliori di pavé e diamanti taglio brillante. E l’oro giallo ha una speciale nuance, realizzata ad hoc per Armani da maestri orafi. Queste collezioni saranno affiancate a gennaio dai gioielli di Armani Privè.
Alle 18, i numerosi ospiti hanno assistito all’anteprima della mostra Accenti di stile presso l’Armani/Silos, in via Bergognone. Lo stilista si è avvicinato al mondo degli accessori verso la fine degli anni ’80, creando elementi che andavano a completare e valorizzare i capi senza mai prendere il sopravvento, veri accenti di stile squisiti ed equilibrati. Così come i suoi abiti sono specchio di una società in continuo cambiamento, anche gli accessori raccontano una contemporaneità fatta di comfort e ricercatezza, di artigianalità e di sfumature. Con oltre 800 pezzi creati in oltre 40 anni, l’esposizione è un viaggio attraverso le evoluzioni estetiche e le innovazioni dello stilista, che ha saputo nel tempo creare uno stile peculiare e unico, rompendo gli schemi classici ma mantenendo un’eleganza inconfondibile.
La mostra si snoda tra le linee distintive del brand, seguendo le diverse tematiche: Etnico e Animalier, Metropoli e Neoclassico, Bicromatico e Color Block, Notturno e Bagliori, proponendo proiezioni di campagne pubblicitarie e servizi redazionali storici; calzature, borse e bijoux si rivelano accessori preziosi sospesi tra arte e design, secondo i canoni di un’artigianalità di massimo livello.
Alle 19.30 ha avuto luogo lo speciale défilé dedicato alla collezione donna Pre-Fall 2020/21 presso l’Armani/Teatro, a cui ha fatto seguito, nella stessa location, una cena a cura dell’Emporio Armani Ristorante. Nella sala tutta nera dominava la firma al neon dello stilista, accompagnando tutta la sfilata che sarà replicata ad aprile a Dubai. Tra rigore e sensualità l’iconico nero si è acceso di rosso rubino alternandosi a capi color champagne: in scena si è consumato l’eterno gioco maschile/femminile con tailleur morbidi di velluto, pantaloni fluidi su stivaletti di vernice, cappotti avvolgenti e preziosi, abiti cosparsi di bagliori notturni, seguendo un’idea di trasformismo che trae ispirazione dall’Oriente e dagli anni ’30.
“Siete abituati a vedere Armani con piccole varianti, qui c’è la libertà concessa alle donne di essere di volta in volta diverse. Questa è una donna che a seconda di come si veste si trasforma”.
La voglia di libertà si esprime nell’abbinamento di tailleur maschili con gioielli importanti o cappellini rétro, nei raffinati abiti neri indossati con scarpe maschili, nell’osare trasparenze metalliche sul petto nudo; la seduzione si veste di paillettes, caftani, tute e tuniche che riflettono la luce, e frangette di jais come veletta.
La filosofia e l’estetica armaniana sono culminate in una serata di musica al club Armani/Privé di via Manzoni, con ospite a sorpresa Giorgia, che si è esibita per un parterre esclusivo di ospiti, fra i quali Beatrice Borromeo e Pierre Casiraghi, Eva Herzigova e il sindaco di Milano Beppe Sala.
Andando ben oltre gli appuntamenti canonici di sfilate ed eventi fashion, Armani conferma la volontà di restare sulla scena tutto l’anno, con una lezione di stile e di entusiasmo che, nonostante la fama internazionale e i successi raggiunti, lo rendono un inimitabile innovatore.
Nathalie Anne DoddCredits
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