Arzachena, con il CNR per valorizzare il territorio
Cultura e innovazione. Tradizione ed evoluzione. Sono le due facce della stessa moneta, quella che ha permesso alla civiltà di crescere conservando ciò che si è già realizzato. Lo dimostra proprio in questi giorni la collaborazione interdisciplinare tra l’Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale (ISPC) del CNR e il Comune di Arzachena, un accordo che serve a promuovere il turismo cominciando dal suo territorio. Il patrimonio archeologico della Gallura è qualcosa di unico, e l’intesa tra questi due enti serve a offrire un racconto multimediale e fedele alle ultime scoperte archeologiche, partendo dalla necropoli Li Muri e il nuraghe La Prisgiona. «Sarà uno strumento di narrazione in parte online in parte sui siti, - afferma Augusto Palombini, ricercatore del CNR-ISPC - per restituire una fotografia del territorio che tenga in considerazione non solo i beni culturali e paesaggistici ma anche le tradizioni enogastronomiche, la cultura popolare, nonché saperi, idee e usanze. Per le vicende evolutive che hanno portato alla formazione del territorio gallurese, e i collegamenti con culture e popoli d’oltremare».
L’offerta turistica ad Arzachena
Il periodo preistorico e nuragico fa parte della storia di questo territorio. Un frammento che sta riemergendo grazie alla collaborazione tra studiosi ed esperti del settore. L’accordo tra l’ISPC e il Comune di Arzachena cerca infatti di potenziare l’offerta culturale e turistica già presente in Gallura, puntando ad ampliare la fascia di pubblico che vuole scoprire i segreti di questi monumenti. Un modo per coinvolgere residenti, turisti, professionisti in campo culturale e le giovani generazioni. Le nuove tecnologie da questo punto di vista possono essere un grosso incentivo per il pubblico, che può conoscere questo patrimonio in ogni sua forma. C’è quella fisica, ancorata sulla terra con le sue tradizioni. E poi c’è quella digitale, fatta di ricostruzioni virtuali, realtà aumentata, e di un portale interattivo con la possibilità, magari un giorno, di poter partecipare attivamente a un serious game.
Questi due mondi andranno a completare l’offerta turistica di Arzachena, per un’esperienza immersiva che rappresenta la vita quotidiana nei nuraghe, dai singoli rituali ai processi di lavorazione della lana e della ceramica.
I dettagli del lavoro
La prima ricognizione è partita lo scorso luglio, con una prima fase di studio fa parte di un gruppo ristretto di lavoro. Il Comune, dal Sindaco Roberto Ragnedda al Presidente del Consiglio Rino Cudoni, si è subito messo a disposizione per un tavolo di lavoro con il CNR, che già da ora ha fornito tutte le competenze necessarie per una corretta valorizzazione del territorio, partendo dai dati scientifici utili allo sviluppo della Realtà Virtuale e Aumentata. Sono già stati compiuti i primi rilievi della necropoli Li Muri e del nuraghe La Prisgiona, riportandoli agli splendori originari.
A settembre ci sarà un’ulteriore spedizione con un altro gruppo di scienziati composto da archeologi, modellatori 3D, videomakers e storytellers. «Una settimana di lavoro intensa - commenta l’archeologo e ricercatore CNR-ISPC Daniele Ferdani - che vedrà sul campo un team multidisciplinare lavorare assieme e fare sperimentazione metodologica e tecnologica direttamente sui siti archeologici oggetto del nostro studio».
Riccardo Lo Re