Arzachena e la Costa Smeralda sono legate da un’appartenenza territoriale e da un unico destino fatto di successi condivisi
«Per chi, come me, è nato e cresciuto qui, la Costa Smeralda è fonte di stimolo e ispirazione, è un sistema che ha fatto epoca come simbolo di equilibrio tra natura, architettura, impresa e sviluppo turistico». Roberto Ragnedda, con la sua famiglia, ad Arzachena e nella Costa Smeralda ha passato tutta la vita e dal 2017 ne è diventato il primo cittadino, trovandosi ad amministrare uno dei Comuni più in vista al mondo, proprio nel centenario dell’autonomia di Arzachena da Tempio Pausania come centro amministrativo e nel sessantennale della nascita della Costa. Due ricorrenze talmente importanti da fare del sindaco di questa località così esclusiva un personaggio ancora più “invidiato”. Il 14 maggio ricorre la data di insediamento del primo Consiglio Comunale, con allora in veste di sindaco Salvatore Ruzzittu; e fu proprio Salvatore, insieme con il fratello Michele, ad essere considerato il padre dell’autonomia di Arzachena, consapevoli fin da allora dell’importanza strategica che il paese avrebbe rivestito dal punto di vista storico-archeologico e turistico in tutta l’isola.
«Oggi come sindaco, in passato come semplice cittadino, - racconta Roberto Ragnedda - vivo con orgoglio in questo luogo che resta unico nel suo genere. La Costa Smeralda rappresenta per Arzachena un punto di riferimento che da 60 anni caratterizza la destinazione e l’ha portata alla ribalta del mercato internazionale del turismo: un volano che ha consentito al territorio di crescere in modo esponenziale, differenziandosi e trainando l’economia legata al comparto in Sardegna».
«Fin dalla nascita del Consorzio, - prosegue il sindaco di Arzachena - la storia del Principe che sposa una terra disabitata e vi costruisce il suo sogno ha affascinato il pubblico e, ancora, continua a farlo. La nascita del villaggio di Porto Cervo, la creazione del marchio, il viavai di ospiti chiamati qui da ogni parte del pianeta e i rapporti con la gente del luogo hanno dato vita a una comunità variegata, vivace e prospera. Una comunità capace di convivere nella diversità, sviluppando un patrimonio immateriale di inestimabile valore da cui, ancora oggi, è impossibile prescindere. Celebrare il 60° compleanno della Costa Smeralda, quindi, è un traguardo per ogni singolo arzachenese, ancor di più perché coincide con quello dei 100 anni di autonomia del paese (1922 - 2022)». Ragnedda guarda poi al futuro del suo Comune: «La Costa Smeralda deve avere la forza di aprirsi sempre più oltre i confini consortili, così da crescere ed evolversi, inglobando le caratteristiche essenziali della nostra cultura, introvabili altrove nel mondo. Dal canto suo, il Comune di Arzachena continuerà a valorizzare e promuovere tutti quegli aspetti identitari che contribuiscono all’esclusività della destinazione, partendo dalla storia, dal patrimonio archeologico, dal folclore, dall’enogastronomia: elementi che accrescono il valore del progetto Costa Smeralda rendendolo unico, esclusivo. Restare all’apice del successo è più complesso che arrivarci, bisogna lavorare sodo per adeguarsi ai tempi senza perdere, però, la propria identità. E oggi i tempi ci chiedono a chiare lettere di pensare allo sviluppo economico unicamente in chiave sostenibile». Saranno dunque la tutela dell’ambiente, il rispetto del paesaggio e dei litorali, l’implementazione di tecnologie green e l’utilizzo di materiali e metodi di riqualificazione edilizia a basso impatto ambientale, linee guida che come amministratori pubblici, insieme con il Consorzio, intende seguire, «affinché quel sogno della Costa Smeralda nato 60 anni fa conservi il suo incanto. Auguri Costa Smeralda, auguri Arzachena».
Antonella Brianda