Assouline torna a Porto Cervo con l’omaggio al Cala di Volpe
Dopo il successo ricevuto dal volume dedicato ai 60 anni del Consorzio Costa Smeralda, la nota casa editrice Assouline torna a Porto Cervo presentando la sua ultima perla a colori. Un libro che racconta il mito dell\'hotel di lusso di fama mondiale della Destinazione, ovvero Cala di Volpe. L’incontro si terrà oggi, 22 luglio alle 19:30 al Riva Lounge del Waterfront Costa Smeralda in presenza di personalità di spicco delle istituzioni, della cultura e dell’imprenditoria. Nel corso della serata presenzieranno gli editori Martine e Prosper Assouline. il sindaco di Arzachena Roberto Ragnedda, la giornalista Nicky Swallow, e gli architetti dello studio 4BI & Associés Bruno Moinard e Claire Bétaille. A moderare l’incontro lo scrittore Cesare Cunaccia.
Il volume
Ma come si fa a raccontare più di 60 anni di storia? Assouline ha costruito la sua identità scavando a fondo nei dettagli e trovando spunti di grande interesse per i propri lavori. Nel caso di questo albergo il suo più grande segreto risiede nel suo carattere indelebile e indescrivibile, accuratamente plasmato da pochi eletti che hanno incarnato l\'ethos di questa magica destinazione.
Questi valori fortemente radicati si manifestano nel rispetto della natura, nella valorizzazione della tradizione locale e nel riconoscimento dell\'artigianalità. È impossibile visitare la Sardegna e non essere ispirato dalla sua incredibile bellezza naturale. Uno dei tanti a essere rimasto ammaliato dalla sua magia è stato l\'architetto Jacques Couëlle, il quale progettò il Cala di Volpe usando solo materiali locali. Il principio alla base di quel progetto era di raggiungere l\'armonia con l\'ambiente circostante. E ci riuscì alla perfezione: l’albergo ancora oggi è perfettamente integrato nel paesaggio, e dimostra dopo 60 anni che il suo valore è nella sua completa libertà di esprimersi con i colori pastello.
Alla storia e l’eredità di Cala di Volpe si deve infine aggiungere il concetto di evoluzione come dimostrato dai più grandi creativi rappresentati da Moinard Bétaille e Dordoni Architetti, che hanno salvaguardato e mantenuto lo spirito originale e visionario del lavoro di Couëlle.
Riccardo Lo Re