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30 Luglio 2019

Azzedine Alaïa e la collezione Tati


Erano gli anni ’80 e per le strade imperversavano gli abiti aderentissimi di Azzedine Alaïa , capaci di rendere altamente seducenti le donne più disinibite e le top model più contese.


 

Ma la curiosità di Alaïa per l’arte, l’architettura, la musica e la cultura lo spinge un po’ più in là, e il suo indiscusso fiuto per le novità e il talento per l’haute couture lo portano a interrogarsi su un nuovo modo di intendere la moda per renderla fruibile a tutti. Con un approccio spontaneo, e anche grazie all’amico di sempre, l’artista Julian Schnabel, si avvicina alla street art e decide di trasformarla in street fashion. Grazie al desiderio di Julian Schnabel di lavorare su grandi tele con motivi pied-de-poule, Alaia scopre le tende da sole di Tati , che aveva un negozio conosciuto come Le Plus Bas Prix, un punto vendita a prezzi bassi di grande successo, dove ogni giorno i parigini andavano a caccia delle migliori occasioni. È così che Alaïa entra in contatto con Tati e da qui parte una collaborazione di anni.


 

Proponendo una versione sexy e disincantata dell’alta moda, Alaïa ne ha esteso le possibilità concentrandosi sulla cura del taglio, credendo fermamente che per chi sa come tagliare un indumento non ci siano materiali spregevoli. Tessuti nobili, pellami e cotone per lui hanno la stessa dignità, e nella primavera/estate del 1991, ispirandosi ai dipinti di Julian Schnabel, utilizza per la prima volta il motivo Tati. Con questo motivo moltiplicato per decine di volte sui tessuti, Alaïa dà una nuova interpretazione della moda: ampie giacche, giacchini corti e stretti, pantaloni a sigaretta, shorts utilizzano il motivo pied-de-poule rosa e bianco, offrendo uno stile insolente e fuori dalle convenzioni, in cui viene consacrata l’aristocrazia di ogni individuo, sia che provenga dai quartieri popolari che dai boulevard.



Prendendo spunto dalle borse da viaggio di modeste donne tunisine, Alaïa avvia una collaborazione con Tati che ringrazia offrendogli una “capsule” costituita da una borsa, un paio di espadrillas e una maglietta, da vendere a prezzi bassi ai suoi clienti. È il primo grande successo di un’unione così singolare, che aprirà la strada a una moltitudine di collaborazioni future. In un secondo momento i celebri motivi vengono declinati in bianco e nero e bianco e blu, qualcosa di nuovo per Tati, che li realizzerà in esclusiva per la collezione del couturier.


 

Per la quarta mostra nei suoi splendidi locali in rue de la Verrerie, l’Association Azzedine Alaïa  ha scelto di riunire l’intera collezione Tati, un’icona nella carriera dello stilista. Replicando il motivo vichy con uno stile vivace e scanzonato, Alaïa coniuga gli elevati standard dell’haute couture con la moda prêt-à-porter, avvicinando con orgoglio il mondo dell’alta moda alla vivacità della moda popolare. La mostra, iniziata durante la settimana dell’Haute Couture di Parigi, terminerà nel gennaio 2020, ed è un’occasione unica per rivedere le modelle, i corsetti, le giacche, l’intimo che hanno fatto dello stile Alaïa uno stile unico. Come ebbe modo di affermare lo stesso couturier a proposito della collezione Primavera Estate ‘91, la collaborazione con Tati gli ha dato la possibilità di formulare “Une autre pensée sur la mode”.


Nathalie Anne DoddAzzedine Alaïa
Une autre pensée sur la mode - La Collection Tati
Sous la direction d’Olivier Saillard
18, rue de la Verrerie, 75004 Paris
Dal 1 luglio 2019 al 5 gennaio 2020https://associationazzedinealaia.org/ Credits

Immagine di copertina


  • Vue de l\'exposition © Stéphane Ait Ouarab


Galleria verticale 1


  1. ALAÏA COLLECTION ÉTÉ 1991 Mannequin - Cynthia © Guy Marineau


  2. ALAÏA COLLECTION ÉTÉ 1991 Mannequin - Helena Christensen © Guy Marineau


  3. ALAÏA COLLECTION ÉTÉ 1991 Mannequin - Farida Khelfa © Guy Marineau


  4. PLAYGIRL Naomi Campbell, Los Angeles, 1191 © Ellen von Unwerth


Galleria orizzontale


  1. ALAÏA COLLECTION ÉTÉ 1991 Mannequin - Yasmeen Ghauri © Guy Marineau


  2. ALAÏA COLLECTION ÉTÉ 1991 Mannequin - Yasmin Le Bon © Guy Marineau


  3. Portrait Azzedine Alaïa et Julian Schnabel le 2 juin, 2019, Montauk, NY ©Gianfranco Gorgoni


Galleria verticale 2


  1. PLAYGIRL Naomi Campbell, Los Angeles, 1191 © Ellen von Unwerth


  2. NAOMI CAMPBELL, 2019 Marqueur, acrylique, pastel sec Collection Alaïa, Été 1991 © Thierry Perez


  3. NAOMI CAMPBELL, 2010 réédité pour Art Basel Miami 2010 Marqueur acrylique, pastel Collection Alaïa, Été 1991 © Thierry Perez


  4. ALAÏA GIRL, 2019 Margueur, acrylique, pastel Collection Alaïa, Été 1991 © Thierry Perez


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