Balossa, elogio della camicia bianca
Indiscussa protagonista delle collezioni Balossa, la camicia bianca affronta il ciclone che ha investito il mondo della moda, passando dai consueti defilè e set di moda a futuristici show virtuali, iniziati durante il lockdown e destinati a sostituire le classiche presentazioni almeno per un po’ di tempo.
Il concetto di base delle collezioni di Balossa è semplice e al contempo articolato: la camicia maschile viene tagliata a vivo e modellata sul corpo femminile creando declinazioni insolite di pannelli sovrapposti, ora in sbieco ora doppiati come petali di fiori, talora sfoggiando ampie dimensioni che danno vita a preziosi caban, e producendo lampi cromatici che si svelano o nascondono con i movimenti. Alle linee sobrie e nette si contrappongono giochi di adorni, nelle sembianze di doppi nodi e fiocchi oversize, le linee essenziali e purissime, che nascondono un’anima quasi monacale, si alternano a forme regali, con asimmetrie e trasparenze, volumi e dettagli che non disdegnano una misurata incursione nei colori più raffinati e classici della stagione. Accenni di rosa glicine, verde oliva, azzurro cielo, blu navy e l’intramontabile beige si affiancano al bianco puro, perfetti per pantaloni slim grigio tortora e neri.
Le fibre utilizzate per i tessuti sottolineano l’amore per l’ambiente e l’attenzione alla sostenibilità di Balossa, e fanno parte di una filiera i cui processi produttivi sono tutti certificati, anche le stampe realizzate con coloranti naturali; cotone organico, lana e cachemire la fanno da padroni. E come non ricordare il raffinato ramiè utilizzato nella collezione estiva, un tessuto lucente e leggero come una nuvola ricavato dalla corteccia della Boehmeria, che miscelato al cotone ne aumenta la forza e la capacità di traspirazione.
Dalle camicie di Balossa nascono dunque abitini stretti in vita, abiti vaporosi e svolazzanti come farfalle, camicie/capispalla dalle differenti lunghezze che colgono lo spirito ironico e anticonvenzionale della designer Indra Kaffemanaite. Riviste completamente le strategie di comunicazione, Balossa ha presentato la collezione invernale anche all’Aspara Fashion Week tenutasi a giugno in Kazakistan, con un progetto che è diventato un’importante piattaforma per la promozione di designer asiatici e che ne riformula il design aziendale, utilizzando la digital technology in tutti gli ambiti.
Come tiene a sottolineare Indra Kaffemanaite: “La nostra digital trasformation è partita con l’e-commerce, strumento utile per promuovere la visibilità del brand attraverso la creazione di contenuti interattivi che coinvolgono il pubblico; ci stiamo concentrando sulla campagna vendite, per la quale il digitale è fondamentale, dal momento che il nostro obiettivo è stato quello di creare un vera showroom virtuale”.
Stilista di talento e imprenditrice coraggiosa, Indra è riuscita a spiccare il volo e trovare un nuovo modo per presentare la sua collezione, accendendo i riflettori sul capo più classico del guardaroba maschile e trasformandolo con gioiosità e savoir faire nei più femminile degli outfit, mantenendo quell’equilibrio che oggi più che mai è necessario e al quale, con fiducia, dobbiamo aspirare.
Nathalie Anne Dodd