Bettina Graziani, tra moda e mito
Lo charme della modella Bettina Graziani è perforante e la sua vita privata fu altrettanto pirotecnica di quella pubblica. Il primo marito, Benno Graziani, è un fotografo di Paris Match: con lui è amore a prima vista, Bettina lascia la carriera di modella e si trasferisce a Juan-les-Pins, a fare la moglie. Ma il matrimonio dura poco. Bettina divorzia e comincia una relazione con l’americano Peter Viertel, seguito da quella con l’editore Guy Schoeller, per poi vivere a lungo, senza però mai sposarsi, con il principe Ali Khan, che aveva divorziato da Rita Hayworth.
Per tutti è solo Bettina: occhi da cerbiatta, sopracciglia folte e, soprattutto, un’eleganza innata, tipica di quegli anni. La celebre modella che sognava di diventare una stilista e fu la compagna stabile dell’Aga Khan padre. Aveva casa a Liscia di Vacca , una villa deliziosa che, nella sua semplicità con i suoi colori mediterranei, lascia senza fiato come ogni angolo della Costa Smeralda in cui si trova, posata con la stessa grazia di Bettina.
La storia umana, il suo carattere, la sua eleganza così speciale la rendono una musa capace di ispirare gli stilisti più geniali e rappresentativi del proprio tempo. Figlia di un ferroviere, era nata nel 1925 e cresciuta in Normandia, il suo vero nome era Simone Michelene Bodin.
Nel 1944 si trasferisce a Parigi, dove incontra Jacques Costet, giovane stilista che aveva appena aperto un piccolo atelier. Affascinato dalla sua bellezza, lui le chiede di indossare un suo abito. Inizia così la straordinaria carriera. Bettina Graziani, il cui cognome è ereditato dal marito, viene contesa da riviste e stilisti, “la francese più fotografata di Francia”, scrive Paris Match.
Nel 1952 avviene l’incontro, fatale per le carriere di entrambi, con Hubert de Givenchy, per il quale Bettina arriva a lavorare anche come press-agent, oltre che indossatrice. Il sodalizio è tale che Givenchy intitola a lei la sua prima collezione e poi battezza romanticamente “Bettina blouse” l’articolo divenuto iconico negli anni Cinquanta e immortalato dal famoso disegno di René Gruau.
In questi anni viaggia molto in Europa ma anche negli Stati Uniti, Brasile, Argentina e stringe amicizia con intellettuali, attori, registi e scrittori: Georges Simenon, Jean Genet, Jacques Prévert, Greta Garbo, Elizabeth Taylor, Gregory Peck, the Bogarts, Ava Gardner, John Huston, Irving Shaw, Charlie Chaplin, Truman Capote e Gary Cooper.
Continua a posare per Dior, Balenciaga, Balmain ma nel 1955, all’apice della carriera, decide di ritirarsi.
Nonostante il suo ritiro, Bettina continua a lavorare nella moda: nel 1963 è ambasciatrice di charme della rivista Elle, per essere fotografata con gli abiti più belli di Parigi in Africa, dalla Valle dei Templi, al deserto del Sinai, alle falde del Kilimangiaro.
Nel 1967 torna a sfilare per la collezione di Coco Chanel a lei ispirata, in seguito è direttrice couture per Emanuel Ungaro e responsabile delle relazioni pubbliche per Valentino. Nel 2010 è nominata Chevalier des Artres et des Lettres dall\'allora ministro francese Frédéric Mitterrand. Bettina ama la moda, la segue e la precede, la sua figura e personalità è ancora oggi presente e influente fra gli stilisti e i fotografi contemporanei: Azzedine Alaia, Yohji Yamomoto, Pierre et Gilles, Mario Testino.
La conoscevano apprezzandola ovunque e oggi viene trasmessa alla nostra generazione attraverso le immagini consegnate all’obiettivo di maestri della fotografia come Henri Cartier-Bresson o Robert Doisneau, attraverso la loro arte ha potuto conoscere una stagione d\'oro, imprimendo per sempre il suo stile, carismatico, esclusivo ed impeccabile, sui libri di moda. Protagonista di una retrospettiva dedicatale dalla Galleria Carla Sozzani di Milano se n\'è andata in sordina proprio alla vigilia della settimana della moda parigina.
Anna Maria Turra