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Bosa e la sua storia
10 Febbraio 2021

Bosa e la sua storia


Affacciata sul mare occidentale che bagna le coste dell’isola, la cittadina di Bosa è uno dei più famosi gioielli della Sardegna, nonché una delle tappe predilette da chi visita questa zona. Di Bosa si può raccontare il fascino delle case e del centro, la storia che arriva fino al neolitico e la bellezza del fiume che la solca, ma solo chi la visita in prima persona può capire quanto la cittadina sia magica, un must per chi visita la Sardegna. Per presentarla, però, è doveroso partire proprio dalla sua storia, parte preponderante del borgo nuorese.



La storia di Bosa


Una popolare leggenda risalente al Seicento vuole che Bosa sia stata fondata nientemeno che da Calmedia, figlia o moglie del re Sardus Pater, dio e guida del popolo nuragico e signore delle acque e della caccia. Secondo questa storia, Calmedia vide la valle su cui oggi sorge Bosa e decise di vivere in questo luogo, dando alla futura città il suo nome.


La storia di Bosa inizia in realtà già nella preistoria, come dimostrano diverse piccole tombe trovate nei territori vicini. Sono i popoli fenicio-punici a fare di questo luogo la loro dimora fino al periodo medievale, quando Bosa viene nominata municipio e conosce un primo sviluppo fiorente.


Durante il Medioevo, la storia della cittadina si divide tra ombre e luci a causa delle continue incursioni dei pirati saraceni. Tuttavia, con l’arrivo dei Malaspina intorno alla metà del 1200 e l’edificazione del castello ancora oggi ben visibile, gli abitanti iniziano a spostarsi dalla zona costiera a quella più interna, per beneficiare della protezione della grande struttura dagli attacchi provenienti dal mare.



Del governo dei Malaspina sulla città oggi resta proprio la grande fortezza da cui regnavano, ancora torreggiante e aperta al pubblico, dalla quale si può ammirare il panorama su tutta la città, fino ad arrivare al mare. Il castello sorge strategicamente sul colle di Serravalle, dal quale la potente famiglia avrebbe potuto controllare i dintorni e scongiurare le invasioni dei pirati e, per un breve periodo, anche degli aragonesi.



Nel corso dei secoli la città ha conosciuto diversi domini, dagli aragonesi agli spagnoli fino ai piemontesi, per arrivare ai giorni nostri nella forma di borgo storico in perfetto equilibrio tra mare, fiume e terra e ricco di scorci tutti da scoprire.



Visitare il borgo di Bosa


Passeggiando per le sue vie è impossibile non notare le caratteristiche casette colorate, vere e proprie pennellate di varie tonalità che ti accompagneranno per la cittadina e riempiranno il tuo sguardo anche dall’alto, con i loro caratteristici tetti di tegole.


Passeggiare per Bosa significa anche ammirarne gli scorci sul fiume Temo, uno dei maggiori in Sardegna, che la attraversa proprio nel mezzo e sul quale è possibile passare grazie ai ponti edificati nel corso del tempo. Il più celebre tra questi ponti, -tre in totale - è Ponte Vecchio, edificato nel 1800 in sostituzione di uno più antico in legno



Bosa Marina


Ma c’è di più, perché oltre al centro c’è un’altra piccola Bosa affacciata proprio sul mare cristallino della Sardegna occidentale, Bosa Marina. Quest’ultima è una frazione del grande borgo, nonché la continuazione perfetta della visita per chi ama i paesaggi di mare. Bosa Marina nasce e si sviluppa dopo il 1875, quando la una statua della Vergine viene trovata sulla spiaggia, probabilmente portata dal mare dopo il disastroso naufragio di una nave che la stava trasportando. Dopo il ritrovamento della statua fu infatti costruita la chiesa di Santa Maria del Mare, intorno a cui si sviluppò un centro abitato e presso la quale, ogni prima domenica di agosto, si celebra una festa in onore della Madonna del Mare.


Qui, passeggiando tra le basse casette che arrivano fino alla spiaggia potrai abbracciare con un solo sguardo il litorale che finisce presso la vicina Torre di Bosa e che per numerose volte è stato premiato con le cinque vele della Guida Blu di Legambiente per la sua bellezza, e visitare il piccolo porticciolo che la collega all’Isola Rossa e alla sua spiaggia.



Benedetta Piras



Crediti foto:





  1. Diana Robinson da Flickr, CC BY-NC-ND 2.0


  2. Simon Q da Flickr, CC BY-NC 2.0


  3. Diana Robinson da Flickr, CC BY-NC-ND 2.0


  4. Diana Robinson da Flickr, CC BY-NC-ND 2.0


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