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28 Ottobre 2019

Capo Figari, una passeggiata tra storia e natura


Appena si imbocca la stradina bianca si ha la sensazione di passeggiare tra storia e natura. E bastano davvero pochi passi per rendersi conto che le cose stanno davvero così. Il mare è uno dei più belli della Gallura. Tutto attorno si possono invece scovare i resti di un passato ormai lontano: forni della calce, fortini, un cimitero di naufraghi, una batteria militare con vecchie postazioni per cannoni e, in cima al promontorio, un semaforo che quasi 90 anni fa Guglielmo Marconi utilizzò per uno dei suoi più importanti esperimenti. Siamo a Capo Figari, il limite nord del golfo di Olbia, nel comune di Golfo Aranci, un villaggio di pescatori che negli ultimi anni è riuscito a trasformarsi in una ambita meta turistica. Fare un giro da queste parti significa svuotare la mente e poi riempirla di pace e armonia.



Capo Figari, da tempo un Sito di importanza comunitaria, è un promontorio calcareo colorato dal verde della macchia mediterranea e dal grigio delle rocce. All\'interno della riserva sono presenti numerosi sentieri che si possono percorrere a piedi, in mountain bike e anche a cavallo. Dopo aver lasciato l\'auto nel parcheggio gratuito in località Baracconi, si prosegue verso la spiaggia di Cala Moresca. Un gioiello caratterizzato dal mare turchese e dall\'isolotto di Figarolo che imponente emerge dall\'acqua.



I sentieri veri e propri prendono il via alle spalle della spiaggetta: si passa attraverso un cancello e poco più avanti ci si ritrova davanti a un bivio. A destra si prosegue verso Cala Greca e il cimitero degli inglesi, a sinistra si va verso il semaforo di Capo Figari. Scegliamo di salire sulla cima del promontorio, che tocca quota 344 metri, dove sorge appunto il vecchio semaforo. Durante il tragitto è possibile incontrare diversi animali, come il muflone e la volpe.



Il semaforo di Capo Figari



La salita verso il punto più alto del promontorio è costante ma non troppo impegnativa. E così, dopo circa 3 chilometri di camminata e un percorso che in ogni suo tratto regala scenari da sogno, si arriva alla struttura della marina militare oggi abbandonata e in attesa di un serio e importante progetto di riqualificazione capace di rilanciare e valorizzare l\'antico semaforo.



Il panorama è mozzafiato: la vista va dal Limbara all\'isola di Tavolara, dalle isole di Soffi e Mortorio fino alla più lontana Corsica. Proprio in questo semaforo, inaugurato nel 1890, nel 1932 vi operò addirittura Guglielmo Marconi. Da qui il grande inventore riuscì a realizzare un ponte radio a onde corte tra Capo Figari e una trasmittente installata a Rocca di Papa, vicino Roma.



Per il ritorno si prosegue lungo la stessa strada dell\'andata. Ma si consiglia di visitare anche altri siti molto vicini all\'inizio del sentiero, quasi sul livello del mare. Il primo è il cimitero degli inglesi, segnalato dalla cartellonistica, così chiamato per via della tomba di un marinaio inglese qui sepolto nel 1900. Le altre dodici tombe sono invece di marinai italiani morti in seguito ad altri precedenti naufragi. Poco distante si trova poi la batteria costiera Luigi Serra, costruita durante la prima guerra mondiale e utilizzata anche nella seconda.



Come si arriva. Raggiungere Capo Figari per una escursione, consigliata in tutte le stagioni, è particolarmente semplice. Dopo aver raggiunto il paese di Golfo Aranci, si prosegue oltre il porto, lungo una strada che diventa presto sterrata, seguendo le indicazioni per Cala Moresca. È obbligatorio lasciare l\'auto nel parcheggio in località Baracconi e poi proseguire verso la caletta a piedi. Per ulteriori informazioni visitare il sito www.capofigari.it.


Dario Budroni

Una veduta sull\'isolotto di Figarolo da Cala Moresca


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