Carlo Levi in mostra al MAN di Nuoro
Il Museo d’Arte Provincia di Nuoro apre le porte a uno dei grandi autori della storia italiana: Carlo Levi. Dall’11 febbraio fino al 19 giugno è in programma una mostra antologica che trasforma il MAN in uno spazio di ricordi e illustrazioni esclusive. Tutto ciò in occasione del 120° anniversario dalla sua nascita che, come tale, va celebrato attraverso i suoi due viaggi in Sardegna, avvenuti nel maggio del 1952 e nel dicembre 1962. Per fare questo si è deciso di ripercorrere l’intera sua produzione concentrandola in 89 opere racchiuse tra il 1925 e i primi anni Settanta. Un’azione che è stata possibile grazie dal sostegno della Fondazione Carlo Levi di Roma, e di importanti istituzioni pubbliche e private che hanno ceduto momentaneamente parte delle loro collezioni.
La mostra
Carlo Levi: tutto il miele è finito. La Sardegna, la pittura si ispira direttamente a uno dei libri realizzati dallo scrittore, edito da Einaudi. Un testo che intreccia riflessioni su una terra complessa e affascinante come la Sardegna, che cerca di ricambiare il favore con un’esposizione articolata di questo grande autore.
«La mostra che il MAN di Nuoro ha dedicato a Carlo Levi - racconta Luigi Fassi, che ha lasciato il posto della direzione a Chiara Gatti - indaga aspetti meno conosciuti della sua storia artistica e intellettuale, in linea con una volontà di ricerca che il museo ha dedicato negli ultimi anni alla riscoperta del proprio territorio - il mondo insulare del mediterraneo italiano - mediante i contributi di artisti e artiste di diversa provenienza e nazionalità che hanno dedicato parte significativa delle loro ricerche alla Sardegna, in un percorso che dal recente passato arriva sino al lavoro delle più giovani generazioni».
I dettagli
La mostra al piano terra è strettamente dedicata alla sue esperienza sull’isola. Tra le opere presenti, sono presenti tre autoritratti e 10 fotografie dell’inedito Album di viaggio di Carlo Levi del 1952. Uno scrigno di ricordi conservati nel Fondo fotografico della Fondazione Levi di Roma.
Dopo quella prima volta lo scrittore tornò in Sardegna dieci anni più tardi, e grazie a quei viaggi scrisse alcuni reportage riportati su L’Illustrazione Italiana e La Stampa, legati poi insieme dal libro e da queste 30 immagini esposte al MAN. «Tutto il miele è finito - afferma la curatrice Giorgina Bertolino - è un libro-paesaggio, della specie di quelle letture che oggi raccogliamo intorno alle nozioni capienti di antropologia del paesaggio e di ecologia della cultura. Oltre l’idea di un paesaggio pacificato, cristallizzato dalle retoriche della bellezza, i paesaggi sardi di Carlo Levi conservano intatta la loro capacità dinamica, cognitiva, politica».
Il progetto di Vittoria Soddu
Da non perdere il progetto speciale di residenza produttiva di Vittoria Soddu. Una riproposizione in chiave inedita del racconto formato da tre lavori realizzati in occasione della mostra. Un percorso multimediale interconnesso dal video Back to back, presente al piano terra, e che anticipa quanto verrà proposto nella traccia sonora Orune salendo di un piano. A chiudere questo viaggio è Ogni andare è un ritornare, che mostra sotto forma di immagini la propria rilettura dell’opera di Levi interfacciandosi con il territorio e la sua comunità.
Riccardo Lo Re
Credits
Immagine di copertina
- Ritratto di Linuccia Saba, 1944-1945, olio su tela, 38 x 46 cm. Trieste, Collezione RAI, Sede regionale Friuli Venezia-Giulia. Photo Marco Covi
Gallery
- Autoritratto con la mano gialla, 1930, olio su tela, 46 x 38 cm. Roma, Fondazione Carlo Levi. Photo Riccardo Lodovici
- Autoritratto, 1945, olio su tela, 46 x 38 cm. Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea.
- Album di viaggio di Carlo Levi, Una bambina a Orune, 1952, gelatina ai sali d’argento 65 x 95 mm. Roma, Fondazione Carlo Levi, Fondo Fotografico