Cerasarda, la storia di un mito che vive in giro per il mondo
Definirle semplici mattonelle sarebbe come catalogare delle opere d’arte come semplici oggetti: le ceramiche artigianali Cerasarda racchiudono, in ogni singolo pezzo, uno stile unico ed elegante, inconfondibile e riconoscibile proprio nella sua particolarità. Il marchio, conosciuto come “la ceramica della Costa Smeralda”, festeggia quest’anno i suoi sessant’anni di vita. Nel 1963, infatti, nacque a Olbia dalla volontà e lungimiranza del principe Karim Aga Khan; insieme alla Cerasarda, a qualche chilometro di distanza sulla costa ancora incontaminata, si stava lavorando a pieno ritmo per realizzare il sogno del principe visionario che oltre a controllare passo dopo passo la costruzione delle prime ville e dei famosissimi hotel, aveva in mente per questi ogni particolare più piccolo, come le mattonelle appunto.
Dalla visione e dall’estetica così vicina all’ambiente, unita all’eccellente artigianato locale nascono le ceramiche della Cerasarda. E grazie alla loro particolarità sarebbe oggi impensabile immaginare i bagni dell’Hotel Cala di Volpe con rifiniture diverse dalle piastrelle con effetto craquelé delle preziose screpolature. O l’Hotel Pitrizza senza le decorazioni Cerasarda, tanto da arrivare a creare una linea esclusiva che proprio dall’hotel extra lusso prende il nome e le caratteristiche.
C’è l’impronta dell’eleganza semplice e genuina, e c’è poi la forte influenza del mito di Porto Cervo e del Consorzio Costa Smeralda. L’azienda Cerasarda, è entrata nel 2002 a far parte del Gruppo Romani, ma conserva tuttora il fascino e le linee artistiche date dal precedente proprietario regale, colui il quale ha nobilitato l’utilizzo dei materiali “poveri” come il granito, la ceramica e il legno. Dietro la sua visione, perfettamente perseguita dai nuovi proprietari dell’azienda, si nasconde ancora una straordinaria sensibilità architettonica. E non è un caso se oggi, nelle ville più belle di tutto il mondo, si può trovare e riconoscere l’impronta di Cerasarda nelle mattonelle di alcuni vani. È un pezzo di Porto Cervo e della storia che vive in giro per il mondo.
Antonella Brianda