Con i vini Siddùra si racconta la Gallura
Un vino per ogni occasione. Vero. Ma evidentemente manca un tassello per permettere a tutti i clienti, da quelli più appassioni ai meno esperti, di conoscere che cosa viene proposto sulle nostre tavole. Per assaporare al meglio un vino come quelli della cantina Siddùra, è utile acquisire una conoscenza generale del prodotto. E per la parola “conoscere” s’intende anche le sue origini, territoriali e, perché no, storiche. Per questo, il sito siddura.com si rinnova. L’occasione è di quelle importanti. Si partirà dal Salone internazionale del Vino e delle Bevande Alcoliche di Düsseldorf, il Prowein, e si proseguirà con la fiera più importante italiana, il Vinitaly di Verona. Lì sarà presentato ufficialmente il nuovo portale delle cantine Siddùra, puntando all’impatto estetico, con pagine totalmente rinnovate, senza rinunciare però al contenuto, che guarda essenzialmente al territorio.
Tutto ciò è merito dagli sforzi e dalla passione degli antenati galluresi, che dalle zone di Luogosanto hanno portato avanti un’eredità difficilmente quantificabile con un valore numerico. Si può parlare di successo di un’azienda in base alle vendite, alle presentazioni dei vini nelle grandi fiere del settore. La cultura vitivinicola è frutto invece delle tradizioni passate e di una visione condivisa del futuro di una determinata regione.
Il caso di Siddùra è esemplificativo, non solo per aver conservato una filosofia aziendale legata alla sua storia, ma anche per la promozione del core business della cantina in Italia e al mondo intero: «La produzione del vino non è semplicemente la trasformazione dell\'uva - afferma Massimo Ruggero, direttore generale di Siddùra - ma è immergersi nella filosofia della tradizione e nella consapevolezza di dover restituire alla terra il suo prodotto trasformato e reso unico anche dall\'identificazione in un brand».
Sono infatti quei prodotti a riempire una delle sezioni del sito, descritti in ogni minimo dettaglio.I vitigni rappresentano infatti le fondamenta del sito, nonché il cuore pulsante di Siddùra, che ha deciso di offrire un’area interamente dedicata ai prodotti tipici della Sardegna, dal Vermentino, il Cannonau, Sangiovese, fino al Cagnulari, il Cabernet Sauvignon e il Moscato.
«È incredibile come da terreni aridi, granitici, sciolti, possano nascere vini fruttati, cremosi, burrosi, morbidi e rotondi - continua Ruggero - La sofferenza in agricoltura è la porta del successo attraverso la quale si impara ad apprezzare l\'unicità del terreno e dei suoi prodotti».
Tutte queste varietà di vino sono arricchite infine da immagini e informazioni che possono essere importanti per il cliente al momento dell’acquisto. Oltre a questo, ci sarà ampio spazio al vigneto, impiantato in un terreno formato da granito, sabbia e argilla. Una composizione ideale per la coltivazione dell’uva e la sua successiva trasformazione in vino, grazie a un clima temperato e ventilato che tocca l’intera regione. Navigando nel sito, ci si imbatterà nella cantina di Siddùra, posizionata nel sottosuolo con lo scopo di mantenere una condizione d’isolamento naturale. Qui si scopriranno i diversi passaggi che portano alla produzione del vino, dai primi grappoli raccolti all’imbottigliamento, passando ovviamente per la fermentazione. Ultima, ma non per importanza, è la sezione dedicata al museo e al negozio, che sfrutterà le potenzialità dell’e-commerce per la vendita al dettaglio.
Riccardo Lo Re