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“Cool the Sea!”, in mostra a Olbia gli effetti dei cambiamenti climatici sul mare
23 Aprile 2022

“Cool the Sea!”, in mostra a Olbia gli effetti dei cambiamenti climatici sul mare


Basterebbero delle piccole azioni, semplici accortezze quotidiane, per contribuire a ridurre le cause che stanno portando al surriscaldamento globale e che interessano i nostri mari. Alla base del progetto “Cool the sea”, inserito all’interno del programma di finanziamento comunitario Interreg MED e portato avanti dagli operatori dell’Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo, c’è la volontà di istruire e sensibilizzare i cittadini sardi, ma non solo, alla salvaguardia del mare.


Attraverso la mostra fotografica dal titolo appunto “Cool the sea!\", i cui scatti sono frutto principalmente dell’attento lavoro dello studioso Egidio Trainito e visionabili gratuitamente a partire dal 14 aprile e fino al 14 giugno nella sede di Olbia dell’AMP Tavolara, gli operatori ambientali hanno messo l’accento su quanto sta accendo in natura e sul ruolo sempre più fondamentale delle Aree Marine Protette, sentinelle sul territorio e garanti del rispetto delle regole.



La vulnerabilità delle specie marine viene così mostrata da una serie di scatti fotografici che ritraggono i fondali galluresi in uno sconvolgente “prima e dopo”, con interi banchi di vegetazione marina ormai scomparsi e sempre più sabbia inanimata a fare da protagonista principale dello scenario sottomarino. E poi ancora animali dai tratti esotici, la cui sopravvivenza nelle acque del Mediterraneo, fino a qualche decennio fa, era considerata impossibile e improbabile, ma che ora hanno colonizzato e depredato l’habitat di altre specie ormai in via di estinzione.



Vedendo le fotografie, le parole diventano quasi superflue, ma si dimostrano necessarie invece per istruire gli abitati del posto, i turisti e le istituzioni locali: “Se anche non abbiamo una percezione chiara di quanto stia accadendo nei nostri mari, - afferma il direttore dell’AMP Tavolara, Augusto Navone - ciò che si prospetta per il 2100 è devastante se non vi si pone già oggi un argine”. L’esposizione fotografica chiude un progetto europeo iniziato tre anni fa che aveva lo scopo di rendere semplice e comprensibile a tutti alcuni concetti importanti, come la salvaguardia delle specie endemiche locali.


La mostra è visitale dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 13 e il martedì, mercoledì e giovedì dalle ore 15 alle ore 18.



Antonella Brianda


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