Cop 28, One Ocean Foundation in prima linea per la difesa degli oceani
Sui cambiamenti climatici non c’è più tempo da perdere. Lo dicono i numeri, i diversi report stilati dai principali esponenti della comunità scientifica. Dalle parole bisogna passare a delle azioni concrete come sta avvenendo a Dubai nel corso del Cop 28, conferenza delle Nazioni Unite che ha come tema centrale la discussione sui cambiamenti climatici e che ospiterà anche l’Ocean Pavilion come centro cruciale per vari eventi per discutere su come affrontare il cambiamento climatico attraverso l\'oceano.
È uno degli appuntamenti più importanti dell’anno e i lavori saranno conclusi il prossimo 12 dicembre. Migliaia di persone sono arrivate negli Emirati Arabi da tutto il mondo registrando un numero record mai visto nella storia delle Cop. La Conferenza sul clima nasce a Rio nel 1992 e ha visto per la prima volta seduti intorno allo stesso tavolo tutti i paesi del Globo allo scopo di ridurre i gas serra. A Dubai era previsto l’arrivo persino di Papa Bergoglio che però ha dovuto rinunciare, su consiglio dei medici personali, per motivi di salute. E tra le varie fondazioni e organizzazioni che si occupano di tutela del mare non poteva di certo mancare una delle più attive e importanti: One Ocean Foundation che ha tra le sue missioni quella di accelerare le soluzioni ai problemi dell’oceano e che ha firmato il Dubai Ocean Declaration.
Il documento chiede ai leader mondiali di riconoscere l’importanza dell’oceano per il clima e di sostenere gli sforzi per espandere e migliorare le osservazioni oceaniche in tutto il mondo, compresa l’espansione della copertura nelle regioni sotto-osservate. Nello specifico sottolinea la necessità di preservare l’oceano attraverso la scienza e le osservazioni fondamentali per comprendere i cambiamenti climatici globali in corso.
L’oceano svolge un ruolo fondamentale nella regolazione del clima terrestre e ha assorbito oltre il 90% del calore in eccesso e quasi il 30% dell’eccesso di anidride carbonica causato dalle attività umane. Le conseguenze di questi cambiamenti includono eventi meteorologici estremi, l’innalzamento del livello del mare, l’acidificazione degli oceani, la mortalità delle barriere coralline e l’aumento delle zone a basso ossigeno. Nonostante ciò, gli investimenti internazionali nei sistemi di osservazione degli oceani non hanno tenuto il passo con la necessità di informazioni critiche per guidare il processo decisionale. Di conseguenza, un tema centrale della Dichiarazione sull’Oceano di Dubai della COP28 è un appello ai leader mondiali a “sostenere e promuovere gli sforzi per espandere e migliorare notevolmente le osservazioni oceaniche in tutto il mondo”. «È un dato di fatto che l’azione per gli oceani è un’azione per il clima. Detto questo, il raggiungimento di obiettivi sostenibili richiede il monitoraggio efficiente delle variazioni attraverso sistemi di osservazione globale degli oceani migliorati e sostenuti - ha affermato Vladimir Ryabinin, segretario esecutivo del CIO/UNESCO e co-firmatario della Dichiarazione -. L’Ocean Decade fornisce un quadro unico per guidare un cambiamento trasformativo nel nostro approccio collettivo al nesso oceano-clima, facendo avanzare la conoscenza scientifica, promuovendo la collaborazione internazionale e fornendo dati per una gestione sostenibile degli ocean». One Ocean Foundation nasce nel 2017 su impulso dello Yacht Club Costa Smeralda.
Davide Mosca