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8 Ottobre 2019

Corrado Giuspino: dalla Costa Smeralda a icona nel mondo


E’ un designer e produttore di gioielli che con la sua prima collezione del 2010 cattura immediatamente l’attenzione della Costa Smeralda e della sua clientela internazionale. Vive e lavora su questo sfavillante litorale dove ha aperto un temporary pop up proprio sulla Promenade du Port.




Trasferito momentaneamente a Tempio, si divide tra il laboratorio di Olbia e Valenza dove vengono fatte gran parte delle rifiniture sul suo prodotto.
Nei suoi viaggi, attratto come è sempre stato dall’Oriente, Corrado Giuspino va alla ricerca di perle, giade, lacche, onici, pietre preziose e semi preziose, creando oggetti che si rifanno alla linea decisa dell’Art Deco. Spesso utilizza il grigio in tutte le sue declinazioni per miscelare tutti i colori in raffinate estensioni ed ogni gioiello è un’opera creata a mano: artigianalità esclusiva di chi crea una sola volta quell’unico pezzo.
Quelle di Corrado Giuspino sono creazioni contemporanee che lasciano spazio all’interpretazione di chi si identifica in quel gioiello e così, fatalmente, la distribuzione diventa elitaria. Fin dagli esordi attrae immediatamente l’attenzione di Vogue ed Elle, entrando magicamente di diritto in un certo tipo di hight distribution. Mantenendo la clientela in un rapporto diretto fatto di informazioni reciproche e di un “su misura” che diventa ben presto un corpo a corpo tra artista e detentore dell’opera d’arte. Una rara forma di collezionismo in cui si alternano confidenze intime a intenzioni e, per diverse vie, si contagia in una nuova irresistibile estensione di vanità.
“Oggi la mia cliente tipo sa che acquistando una pietra durante un suo viaggio – sostiene Corrado Giuspino – corre il rischio che questo viaggio finisca per non finire mai.”
Ed è proprio lasciando che la pietra grezza diventi un gioiello, magari incastonato in architetture strabilianti, che lo stilista crea imprimendo una propria personalissima ricerca di stile tra il corredo di linee e le suggestioni altrui.



Per Corrado Giuspino ormai è chiaro che creare un gioiello non è più un fatto privato ma un disegno comune, la sintesi di una storia che si incrocia a un’emozione.
Fusi in oro o argento i gioielli nascono dai suoi disegni, passano dalle mani di esperti artigiani che lamano e trafilano l’oro, modellano e creano la struttura per poi entrare nella fase successiva di rifinitura. Si accede così alla saldatura ed eventualmente all’incastonatura per poi approdare a pulitura e lucidatura. Oppure si procede attraverso una diversa tecnica: l’esperienza delle mani di un artigiano crea un modello in cera da inserire in un cilindro entro cui verrà iniettato del gesso liquido detto scagliola. Sottoponendo il tutto ad una temperatura di 850° la cera si scioglie e lascia spazio alla fase della colatura del metallo prezioso. A raffreddamento avvenuto il calco di gesso, che viene poi frantumato, rivela la struttura in oro pronto per le fasi finali.



Un lavoro d’ingegno che si snoda incastonando, quando necessario, zaffiri rosa e calcedonio blu che, della famiglia dei quarzi, è la gemma in grado di dirigere l’energia del suono per la manifestazione della creazione mentre giade e opali boulder, dalle alchimie insondabili, si alternano a nuove sensazioni in architetture essenziali.
Adora il ferro e le sue gradazioni di colore Corrado Giuspino, per quell’idea di possenza che il metallo sa trasmettere e oggi che lavora tra la preziosità non dimentica certo la fragilità di un designer alle prime armi, l’incontro con Inge Feltrinelli, la fortuna radiosa di un rapporto privilegiato con questa donna che per lui dispone a Milano, nella galleria d’arte di proprietà in Corso 22 marzo, un sontuoso spazio espositivo.
“La Costa Smeralda è la vetrina dei miei primi lavori e devo molto a questo tratto di mondo, alle persone che animano questo luogo incantato, alla mia frequentazione del Pevero Golf Club, dove Inge si innamora dei miei lavori.” La classe indiscussa dell’opinion leader dell’editoria dà una sferzata di visibilità al giovane designer di gioielli collocando su di una portata internazionale quello che diventa ben presto un nuovo modo di coniugare l’arte nella gioielleria.
“Adorai questa donna da subito e, ça va sans dire, quando mi regalò il suo libro dove era fotografata coi più grandi del Novecento, compresi immediatamente la misura del suo interesse: un grande, inaspettato regalo. Era una donna brillante con grandi mezzi che riuscì a farmi diventare reale per un numero sempre più grande di addetti ai lavori, poi da Elle a Vanity fair, tutto fu via via sempre più naturale e fluido. Il mio prodotto dalla Costa Smeralda diventa icona di una mondanità per me insospettabile partendo alla volta di Amburgo e del mondo.”

Anna Maria Turra

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