«Così festeggeremo il nostro centenario»
Per Roberto Ragnedda il 2022 sarà un anno di anniversari importanti. Da sindaco di Arzachena, il giovane avvocato gallurese festeggerà il centenario del comune che guida dal 2017 e i 60 anni della Costa Smeralda, che ricade sotto la sua amministrazione. Ma non solo. Perché il prossimo potrebbe essere l’anno in cui il turismo ritroverà i numeri pre Covid. «Ce lo auguriamo, anche se è più probabile che avvenga nel 2023, quando la pandemia sarà alle spalle», dice Ragnedda. «Intanto, già quest’anno la nostra destinazione è stata presa d’assalto dagli italiani ma anche dagli stranieri, che nel 2020 erano mancati all’appello». Una buona ragione per festeggiare l’anno che si chiude. In attesa del 2022. «Quando celebreremo due grandi traguardi», prosegue il sindaco smeraldino. «Il processo di avvicinamento ai festeggiamenti per il centenario è iniziato a ottobre con la presentazione del libro di don Francesco Cossu Alunni e insegnanti di Arzachena - Storia della scuola dal 1856 al 1970, perché l’autonomia istituzionale della nostra cittadina è stata preceduta da quella scolastica», spiega Ragnedda, che ha in serbo un nutrito calendario di eventi. E – chissà – un consiglio comunale speciale per il 24 maggio. «Quel giorno di 100 anni fa si insediò il primo consiglio comunale di Arzachena, anche se l’emancipazione del nostro territorio da Tempio Pausania», ricorda, «era iniziata prima con i fratelli Ruzittu, Salvatore e Michele, che ebbero la forza di coalizzare i partiti frazionisti e vincere le elezioni a Tempio infliggendogli un bello smacco». Tra gli appuntamenti «l’inaugurazione del museo», svela Ragnedda. «Siamo, poi, particolarmente orgogliosi per la convenzione col Cnr, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, che ci permetterà di divulgare la nostra cultura millenaria grazie alle nuove tecnologie». La chicca? Un videogioco alla Tomb Raider ambientato nel sito archeologico nuragico di La Prisgiona. «Celebreremo il centenario con eventi istituzionali e ludici, ripercorrendo la nostra storia attraverso fatti, personaggi e battaglie, alcune vinte, altre non ancora, come quella dei collegamenti e sanitaria, l’identità di un popolo nato come comunità agropastorale ma balzato in pochissimo tempo alla ribalta internazionale con la nascita della Costa Smeralda», conclude Ragnedda. «Il tutto senza tradire radici e tradizioni e, anzi, facendone il valore aggiunto della nostra offerta turistica insieme alle bellezze naturalistiche che il mondo ci invidia».
Ilenia Giagnoni