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Così One Ocean ascolta le voci dei cetacei
24 Settembre 2021

Così One Ocean ascolta le voci dei cetacei


La tecnologia al servizio della scienza e della tutela e salvaguardia dei mari. Utilizzata per raccogliere dati preziosi da restituire ai ricercatori. Con il fine di analizzare i comportamenti dei giganti del mare che vivono qui. Nel regno di balene e delfini, chiamato Canyon di Caprera. Nei giorni scorsi, infatti, gli studiosi di One Ocean Foundation, in collaborazione con il Centro di Ricerca e Sperimentazione Marittima (CMRE), hanno raggiunto il sito per posizionare in profondità tre registratori acustici 3D direzionali di ultima generazione e registrare le voci dei cetacei per capirne gli spostamenti e individuare, al fine di mitigarlo, il possibile inquinamento acustico causato dal passaggio delle navi commerciali in un tratto di mare particolarmente “trafficato”.



Nell’ambito del progetto di ricerca la nave Leonardo del CMRE, con a bordo un equipaggio della Marina Militare, è approdata sulla banchina di Porto Cervo dove ad attenderla c’erano il segretario Generale di One Ocean, Jan Pachner, la direttrice del CMRE Cathrine Warner, il Sindaco di Arzachena, Roberto Ragnedda, e Riccardo Bonadeo, vice presidente di One Ocean Foundation.



Di particolare importanza la partnership di One Ocean, lanciata nel 2017 dallo Yacht Club Costa Smeralda, con il CMRE, che ha un’esperienza sul campo da oltre sessant’anni. Il Centro di Ricerca e Sperimentazione Marittima della Nato, infatti, è stato istituto durante la Guerra Fredda e può contare sulla competenza di più di cento ingegneri e ricercatori provenienti da tutto il mondo.



È stato grazie agli studiosi del CMRE, che hanno compiuto numerose campagne oceanografiche, se oggi si ha una maggiore consapevolezza degli effetti dei cambiamenti climatici sugli oceani. E chi meglio di loro poteva affiancare gli esperti di One Ocean per portare a compimento questa missione. Il monitoraggio acustico sul Canyon di Caprera durerà per tre mesi con gli apparecchi che sono stati posizionati ad una profondità di circa settecento-ottocento metri di profondità. Registratori e sensori sono energeticamente autonomi e permettono una “osservazione acustica” continuativa dei cetacei con un’archiviazione smart dei dati che verranno analizzati dopo la rimozione degli apparecchi. A quel punto i risultati saranno a disposizione del pubblico e dei ricercatori. Tra gli altri obiettivi del progetto c’è la sensibilizzazione all’importanza dell’ecologia acustica attraverso attività educative per il pubblico e nelle scuole e contribuire a rendere il Canyon di Caprera Area di Importanza per i Mammiferi Marini (IMMA).



Davide Mosca



Credits





  • Ph Marcello Chiodino


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