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Costa Smeralda, i capolavori della natura si scoprono a piedi
20 Febbraio 2021

Costa Smeralda, i capolavori della natura si scoprono a piedi


Le spiagge bianche lambite dai colori turchesi sono ancora deserte. E tutto attorno è il verde scuro della macchia mediterranea, punteggiato di rocce granitiche modellate dal vento e dalla pioggia, a rendere questi luoghi ancor più selvaggi e affascinanti. Il territorio della Costa Smeralda è un paradiso che esplode di bellezza anche nei mesi più freddi dell’anno. Ed è proprio questo uno dei periodi migliori per immergersi nelle bellezze solitarie di questo spettacolare angolo di Gallura. Naturalmente a piedi, con uno zaino e un paio di scarpe da trekking, lungo i sentieri che si snodano tra la vegetazione e alcune delle più belle spiagge di tutto il mar Mediterraneo.



Pevero Health Trail


In Costa Smeralda, dove il 96.3% delle aree consortili sono integralmente naturali, sono diversi gli itinerari che permettono agli escursionisti, ma anche a chi desidera fare una semplice passeggiata, di perdere lo sguardo tra i capolavori della Sardegna. Basti pensare al Pevero Health Trail, il percorso salute di 13 chilometri realizzato da Smeralda Holding con la collaborazione del Consorzio Costa Smeralda e del Pevero Golf Club.



Un percorso per nulla difficile al quale si può accedere sia a piedi che in mountain bike. I punti di partenza sono quattro: spiaggia del Grande PeveroPevero Golf Club, Cala LicciaRomazzino. Lungo questo itinerario, sempre ben segnalato e arricchito da postazioni fitness, si ha la possibilità di camminare lungo un promontorio totalmente incontaminato, dove a regnare sono i colori della natura e il rumore del mare e del vento. Una volta arrivati in cima a Monti Zoppu, dove si trova un Instagram Point, si può ammirare un panorama a 360 gradi, dall’arcipelago della Maddalena fino all’isola di Tavolara.



Inoltre, sempre lungo il Pevero Health Trail, che ricalca gli antichi sentieri utilizzati dalla popolazione locale ben prima dell’avvento del turismo, si possono anche ammirare i tipici stazzi galluresi e alcune strutture legate ai ritmi della vita contadina.



Spiagge e Monte Moro


Tra i diversi itinerari della Costa Smeralda c’è anche quello che va dalla zona di Cala di Volpe fino alla spiaggia Rena Bianca, passando per le spiagge Li Itriceddi, Liscia Ruja e Cala Petra Ruja, di gran lunga tra le più famose della destinazione. Uno spettacolare e semplice trekking delle cale (7 chilometri in tutto per 3 ore di camminata) al quale si accede lungo la strada provinciale 94, dopo circa 800 metri dalla deviazione per Cala di Volpe, dove si può lasciare l’auto in uno slargo sulla sinistra. Un po’ più impegnativo, invece, è il trekking che parte dal centro abitato di Abbiadori e che arriva fino alla cima di Monte Moro, sopra il borgo di Porto Cervo. Anche in questo caso i chilometri sono 7, ma il dislivello è di 430 metri, per un totale di 4 ore di camminata. Qui il sentiero, che parte dall’area della rotatoria di Abbiadori, si arrampica fino alla vetta del monte. Lo spettacolo è davvero mozzafiato, visto che è possibile dominare dall’alto, oltre che Porto Cervo e un bel pezzo di Costa Smeralda, anche l’estremo nord della Gallura.



Passeggiata al faro di Capo Ferro


Ma in Costa Smeralda è anche possibile fare delle semplici e corte passeggiate. In più punti della destinazione, come per esempio nelle zone di Cala di Volpe, Romazzino e Porto Cervo, il Consorzio Costa Smeralda ha realizzato degli eleganti marciapiedi che mettono in comunicazione alcune delle località più importanti. Consigliatissima, inoltre, la passeggiata nel promontorio di Capo Ferro, a nord di Porto Cervo, dove si può ammirare un grande faro bianco del 1858 e soprattutto il celebre fanale di colore bianco e rosso costruito sulla scogliera, sicuramente uno dei luoghi più famosi della Gallura. Una meta che è anche facile da raggiungere. Da Porto Cervo Marina basta soltanto seguire le indicazioni per Capo Ferro. Una volta arrivati di fronte al cancello del faro bianco, bisogna parcheggiare l’auto nella piccola piazzola sterrata e da lì proseguire a piedi lungo un sentiero ben visibile che, dopo aver superato il rudere del semaforo e una breve camminata, porta direttamente al fanale bianco e rosso.



Dario Budroni



Credits





  • Ph Marcello Chiodino





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