Costa Smeralda, lo chef che esalta i sapori della Sardegna
La copertina stavolta è tutta sua. Lorenzo De Vivo Martini, pisano, classe 1983, è lo chef che, partendo dalla Costa Smeralda, porta in trionfo i sapori della cucina made in Sardegna. I suoi piatti sono infatti finiti sulla copertina del libro L’arte in cucina, edito da Giorgio Mondadori, un volume che affianca cinquanta artisti ad altrettanti maestri dei fornelli. Lorenzo De Vivo Martini, che da alcuni mesi lavora al JBeach, ristorante che si trova sulla spiaggia di Razza di Juncu, in Costa Smeralda, ha realizzato per l’occasione due piatti abbinati all’ultimo dei vini prodotti dalle Vigne Surrau di Arzachena. Si tratta del Montidimola, un Vermentino di Gallura Docg che, tra le altre cose, porta anche il vecchio nome della Costa Smeralda.
Sardegna da scoprire
Lorenzo De Vivo Martini, in passato eletto miglior giovane chef dell’anno, è sbarcato in Sardegna all’inizio della stagione 2021 per lavorare al JBeach. «Mi piace crescere, scoprire posti nuovi, vivere altre culture. E devo dire che mi sono subito innamorato dell’isola», spiega lo chef toscano. Già lo scorso anno De Vivo Martini era stato scelto per presentare un suo piatto all’interno della quarta edizione de L’arte in cucina.
Stavolta, invece, è stato scelto direttamente per la copertina. Così lo chef ha creato il piatto ribattezzato Risu Shardana: un risotto allo zafferano con tartare di cruditè di gambero rosso, gocce di burrata e una grattugiata di lime, tutto made in Sardegna, più alcuni fiori, come le violette. Inoltre ha inventato un nuovo antipasto: una sfera di gambero con le materie prime che arrivano sempre dall’isola.
Il vino di Surrau
I piatti realizzati dallo chef di base in Costa Smeralda sono abbinati a un vino delle Vigne Surrau di Arzachena, una delle cantine più prestigiose della Sardegna e non solo. «Ho visitato la loro cantina e le loro vigne e assaggiato tre vini – racconta Lorenzo De Vivo Martini, accolto dal patron dell’azienda Tino Demuro e dal responsabile marketing Alessandro Pedini -. E ho scelto il vermentino Montidimola, davvero molto buono». Un vino che si abbina perfettamente al tipo di cucina dello chef toscano. Una cucina di estrema qualità e che, naturalmente, si basa sull’utilizzo dei prodotti a chilometro zero.
Dario Budroni