Dentro la prima Zona Rossa, il reportage di Marzio Toniolo a Cagliari
Un anno fa cambiò tutto. L’Italia fu il primo Paese occidentale a trovarsi di fronte a un’emergenza sanitaria che colpirà di lí a poco il mondo intero. Marzio Toniolo, il fotografo protagonista della mostra Dentro la prima Zona Rossa. Diario dal centro della pandemia, in programma dal 9 marzo al 2 aprile all’EXMA di Cagliari, ricorda molto bene l’istante in cui questo essere microscopico e invisibile si abbatté su un paese del lodigiano. Lo annota nel suo diario così:
«San Fiorano (Lodi), 21 febbraio 2020. Alle sette di mattina un sms mi ha informato del primo caso di positività al Covid-19 presso l’ospedale di Codogno, a 2 km da casa mia. Il primo in Italia. Il primo in Europa. Il primo nel mondo occidentale. Nessuno avrebbe mai immaginato che quello sarebbe diventato l’epicentro di un evento in grado di cambiare ben presto le nostre vite e quelle dell’intero pianeta. A fine marzo ci saremmo trasferiti nella nuova casa e, nel mentre, eravamo ospiti dai miei nonni già da qualche mese. Quel giorno, invece, è cambiato tutto e ci siamo ritrovati all’interno della cosiddetta Zona Rossa: un territorio di dieci paesi blindati dalle forze dell’ordine».
9 marzo, la zona rossa
Il Covid 19 ha influito nelle grandi e nelle piccole cose. Tutti hanno nella propria mente un ricordo preciso di quel momento. Questo perché il tempo, nonostante tutto, sembra essersi fermato improvvisamente, restringendo il nostro campo entro le mura di casa, che è diventato sia il posto di lavoro quotidiano, sia uno spazio dove sentirsi più al sicuro. Il telegiornale acceso alternava conferenze stampa notturne con le immagini strazianti di una Bergamo che ci mostrava i primi effetti del virus sulle nostre vite. Dentro la prima Zona Rossa non poteva che cominciare il 9 marzo. Una data che coincide con il giorno in cui l’allora Presidente del Consiglio Giuseppe Conte decretava l’inizio del lockdown del Paese.
La mostra di Marzio Toniolo
La mostra fotografica all’EXMA di Cagliari cerca dunque di esporre le migliori fotografie di Marzio Toniolo prodotte durante quel periodo buio a Codogno. Sono 26 scatti frutto di una lunga selezione di immagini che sono state pubblicate su diversi giornali a livello internazionale, dal The Guardian, Der Spiegel a Le Monde, e che ora sono raccolte in un filo rosso che espone i primi 18 giorni dal 22 febbraio. «Quanto accaduto - afferma Toniolo - mi ha permesso di confrontarmi con le dinamiche alienanti, sospese e provanti dell’isolamento e della sofferenza e, per contrasto, con la naturale ricerca della vita; è il compendio in cui ho potuto sperimentare una condizione unica anche per la documentazione fotografica, diventando il testimone e corrispondente dalla prima zona rossa italiana».
Codogno, Italia
Le immagini di Toniolo, che si sono aggiudicate il 47° Premio Flaiano di Cinema Teatro Televisione nella sezione dedicata al Giornalismo, raccontano il dramma più di ogni parola. Dentro la prima Zona Rossa vuole marcare un passato non così lontano, sottolineando la necessità di ricordare non solo i fatti accaduti un anno fa, ma anche i pensieri e le sensazioni provate durante quei mesi di chiusura totale. Codogno, che presto ospiterà questa mostra, è stato il primo a sperimentarlo su se stesso, diventando involontariamente il simbolo di un Paese indifeso.
«Marzio Toniolo - conclude la direttrice artistica dell’EXM Simona Campus - è parte di quella comunità di persone che per prime, loro malgrado, hanno imparato il significato della parola lockdown, hanno sperimentato i posti di blocco, le mascherine, le file in farmacia e l’assalto alla farina nei supermercati. Tutto questo Toniolo lo ha raccontato attraverso i suoi scatti, diventando il primo fotografo, in assoluto, a documentare il diffondersi della pandemia in Occidente».
Riccardo Lo Re