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Di foto in dipinto: il passo doppio dei nuovi attraversamenti
28 Ottobre 2023

Di foto in dipinto: il passo doppio dei nuovi attraversamenti


Pittura e fotografia nella collettiva di Alfonso Silba e Franco Docchio del 28 ottobre, fino al primo di novembre. All’inaugurazione il sindaco di Seui Fabio Moi e Salvatore Carboni, in arte Kimbe, si muoveranno tra colori e pixel smistando le loro misurabili distanze.


Con il patrocinio della comunità di Seui, e promossa dallo studio d’arte Alfonso Silba, la collettiva si presenta come una fucina dell’ingegno umano, fitta di realizzazioni pittoriche e di scatti fotografici come una moderna selfie room. Un vernissage che già dall’esterno promette di essere uno spazio instagrammabile per due autori che espongono il risultato delle loro edificazioni: simboli sorprendenti in un contesto di altissimo valore, monumentale e storico, nel centro di Seui, città del Sud Sardegna.


Dal 1986 Franco Docchio ha svolto studi di ricerca nel campo dell’elettronica, dei laser e delle misure, professore Emerito di Misure all’Università degli studi di Brescia, fin dal 1970 ha per la fotografia quella che si può definire una vera debolezza: pari solo alla sua tensione di supportare giovani talenti che, con il loro lavoro, impattano sulle moderne concezioni della scienza. Recentissima e, testimoniata in questo vernissage, è l’elaborazione d’immagini con tecniche d’intelligenza artificiale. L’incontro con Alfonso Silba si inserisce in una vera e propria logica di affinità e confronti. Anche Silba, nato ad Avellino, decide di dedicarsi all’insegnamento e si stabilisce sull’Isola; per la Sardegna rinuncia alle sirene di Ulisse dell’avanguardia artistica in America mettendo la sua  firma nella scultura in bronzo del portale della Chiesa di San Giacomo Apostolo ad Orosei. “Noi invisibili, anime dimenticate”, è il nome di una tra le sue più note retrospettive a Nuoro nell’incanto del Monte Granatico e senza smettere di girare l’Italia con le sue opere, finisce per tornare sull’Isola che considera “casa”.



Nell’opera Esodo, per esempio, la realizzazione corale su tela, tratta dalla trasformazione con AI di una foto di una lastra di marmo lucida, Alfonso Silba sullo sfondo staglia in acrilico delle figure umane. Eteree eppure reali, queste sagome bianche aprono a riflessioni struggenti sulla diaspora, sulla fatica cui è costretta l’umanità e sulla profondità insita in ogni generazione.



Lo spaccato dello spettacolo di sovrapposizioni stilistiche tra Docchio e Silba si può ottenere grazie all’attenzione della pubblica amministrazione che ha disposto degli spazi per un singolare esempio di dual art. Anche Franco Docchio ama riempire di colori il mondo che riprende e considera la Sardegna un paradiso da godere attraverso un uso sapiente di quello strumento spesso incriminato, diffuso e abusato che oggi chiamiamo “smartphone”. In una tensione del tutto condivisa dai device, di cui siamo tutti dotati, Franco Docchio viene considerato sull’Isola, insieme alla moglie, un turista davvero speciale. Membro attivo della Onlus Azione Parkinson Brescia, sembra attirato esclusivamente da qualcosa che ha a che vedere con la passione o da tutto ciò che questo comporta, il che lo rende un grande esperto di attraversamenti: da Seulo ad Orosei tramite blog spiega infatti come si fa, armati di fotocamera e pixel, a seguire con gli occhi un cavaliere che conduce con perizia il suo cavallo sul bagnasciuga; in una giornata di calma di vento ci spiega il colore della sabbia e il blu dell’acqua poi, in un contrasto cromatico di particolare suggestione, insegna, perché è questo che fa, ad abbandonarsi a un selfie non convenzionale.


Più che una mostra è un allineamento di pianeti: si tratta di lavori che attingono dalla realtà di un quotidiano fatto, anzi sovrascritto, a pennello.



Anna Maria Turra


Inspiration

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