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«Io, la musica, il cinema e Roberto Baggio»
4 Ottobre 2021

«Io, la musica, il cinema e Roberto Baggio»


Un cantante con la passione per il cinema. E per Roberto Baggio. «Incontrarlo è stata un’esperienza incredibile: ho potuto parlare col mio idolo!», racconta entusiasta Diodato. «Mi ha detto che, ascoltando la mia canzone, s’è commosso. La verità è che Baggio è un campione dentro e fuori dal campo, uno che mostrando le sue fragilità ci ha permesso di abbracciare le nostre: per questo rimarrà uno dei più grandi e amati».



Oltre ad aver vinto il Festival di Sanremo l’anno scorso con Fai rumore, Antonio Diodato, in arte Diodato, fa incetta di premi al cinema con le colonne sonore dei film. Dopo quella di La dea fortuna, che gli è valsa nel 2020 il David di Donatello, il Nastro D’Argento e il Ciak D’oro per il brano Che vita Meravigliosa come Migliore canzone originale, quest’anno il cantautore d’origine pugliese, nato ad Aosta (nel 1981) e romano d’adozione, ha firmato L’uomo dietro il campione, la main song del film Netflix Divin Codino, dedicato a Baggio.



«Cinema e musica sono passioni che ho da quand’ero bambino: non a caso, io scrivo canzoni per immagini», spiega Diodato, intercettato in Sardegna in occasione del concerto di Riola Sardo, alla vigilia di Ferragosto. «Quando vai a vedere un film ti colpisce anche a livello inconscio la colonna sonora: penso a quanto Ennio Morricone abbia amplificato l’emozione del cinema con la sua musica». E quanto Diodato lo faccia oggi. «La mia collaborazione col cinema è iniziata con Amore che vieni, amore che vai, la mia versione del brano di Fabrizio De André per il film di Daniele Luchetti Anni felici», prosegue il cantante.



«L’incontro col regista Ferzan Ozpetek per La dea fortuna, però, è stato fondamentale per la mia carriera: il brano Che vita meravigliosa è tra i più importanti del mio repertorio». Così in tour la hit, contenuta nell’omonimo ultimo album di Diodato, non mancherà mai. What else? «Le mie primissime produzioni, per esempio, da E forse sono pazzo e Cosa siamo diventati. Ma la cosa che conta», aggiunge, «è che la scaletta ripercorre momenti intimi». E chissà che non faccia capolino, in questi momenti, la sua giovinezza e una fidanzata sarda. «Sono stato con una ragazza sarda per molti anni: per questo la Sardegna è una terra che conosco e un posto che amo», svela in chiusura Diodato. «Adoro i suoi contrasti, i paesaggi indimenticabili, il contatto forte con la natura e il rapporto che il popolo sardo ha col suo territorio e i giovani con le loro radici: non è da tutti».



Ilenia Giagnoni


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