Dior Lady Art #4
Icona intramontabile, borsa cult, oggetto del desiderio. La Lady Dior è giunta alla quarta edizione e undici artisti provenienti da tutto il mondo sono stati interpellati per reinterpretarla, trasformandola in un’opera d’arte unica dedicata a una donna contemporanea che sa reinventarsi a ogni stagione.
Il progetto Dior Lady Art #4, ideato dal curatore e art consultant Hervé Mikaeloff, anche quest’anno accoglie il contributo originale e l’esperienza di artisti eclettici in grado di dare vita a una nuova collezione, preservando i codici della Maison e il suo peculiare savoir-faire.
Gli artisti che hanno preso parte a questa nuova avventura sono Joana Vasconcelos, Wang Guangle, Mickalene Thomas, Maria Nepomuceno, Athi-Patra Ruga, Kohei Nawa, Raqib Shaw, Jia Lee, Eduardo Terrazas, Marguerite Humeaue e Rina Banerjee, ognuno dei quali ha saputo interpretare la quintessenza di Dior con personale e prorompente creatività. Le opere di ogni artista sono pezzi irrepetibili frutto di molteplici tecniche di lavorazione e di variegate culture, e utilizzano ricami, patchwork, trapuntature e stampe dai mille colori e dettagli ricercati. E ora scopriamo chi sono gli artefici di questa nuova e stupefacente collezione.
Joana Vasconcelos
Prima donna invitata a esporre al Castello di Versailles, l’artista portoghese offre uno sguardo complice e critico sulla società contemporanea e sull’identità femminile; passa con ironia dalla monumentalità alla stravaganza, celebrando i due simboli della Maison con una Lady Dior dal cuore rosso palpitante a contrasto con la pelle nera: il rosso era uno dei colori preferiti di Christian Dior, “il colore della vita”, e il cuore era uno dei portafortuna da cui non si separava mai. Il risultato è un’ode all’amore decisamente futurista.
Wang Guangle
Pioniere dei dipinti concettuali, l’artista cinese racconta il mondo attraverso le sue opere avvincenti e astratte. Per la sua Lady Dior ha tratto ispirazione dalla serie Coffin Paint, sperimentando nuove soluzioni attraverso gli strati di colore, gli effetti in rilievo e le texture. Gli strati sovrapposti di pelle lucida e di materiali metallizzati sono illuminati da tinte accese che si accavallano come onde del mare, metafore della vita e della morte secondo la filosofia buddista. Il riferimento poetico alla sua arte è sublimato dal gioco di trasparenze di ciascun lato della borsa, realizzato in PVC.
Mickalene Thomas
Ispirandosi alle Ninfee di Claude Monet, la Lady Dior di Mickalene Thomas ci trasporta nei giardini di Giverny. Una ninfea si trasforma in charm, componendo la lettera “o” di Dior, mentre la lussureggiante flora, riflessa nello specchio d’acqua, prende vita in un patchwork meraviglioso sublimando la pelle ricamata con splendide perle. Interamente di strass, i manici evocano i colori cangianti dell’acqua. Nella sua versione di Lady Dior, l’artista di origine afroamericane mette in scena una visione di femminilità e bellezza che attinge a piene mani dalla storia dell’arte e dalla cultura pop.
Maria Nepomuceno
La missione dell’artista-scultrice di origini brasiliane è legare passato, presente e futuro, (ri)connettendo corpo e natura, facendo risplendere la femminilità. L’artista si è ispirata all’anima festosa e allegra del Carnevale di Rio dando vita a un’opera luminosa vestita di velluto rosso, ricamata di fiori e di bocche perlate e colorate. Questa Lady Dior è una gaia celebrazione di diversità e pluralità.
Athi-Patra Ruga
Affascinanti e sconvolgenti allo stesso tempo, le opere dell’artista africano sembrano affiorare da un sogno. Ruga esplora la società attraverso la lente dell’arte contemporanea, dell’artigianato e della cultura pop, e il suo mondo sensuale è libero dagli stereotipi. Nella Lady Dior riproduce il suo volto in uno spettacolare gioco di rilievi con ricami e perle, e la sua figura androgina spicca sulla pelle nera punteggiata da abbondanti fiori e cristalli. Una versione mini di colore blu, tonalità cara a Christian Dior, celebra invece Giunone, icona della haute couture creata dal fondatore nel 1949. La sovrapposizione di volant e paillettes dell’abito si traduce sulla borsa in un patchwork di ricami colorati e luminosi, ornati di perle e scaglie d’oro.
Kohei Nawa
Le sculture dell’artista giapponese sono perfette espressioni della sua creatività vibrante. Per questa Lady Dior, Kohei Nawa s’ispira a una delle sue opere, l’installazione in movimento BIOMATRIX (2018), che rievoca il ribollire del magma. Ha creato così quattro borse innovative che rappresentano il ciclo della vita. La borsa si compone di cellule colorate in PVC saldate ad alta frequenza e riempite di gel, rosso come il sangue e argenteo come la luna, che si trasformano a seconda della temperatura e della luce.
Raqib Shaw
I paradisi immaginari, stravaganti e ammalianti, ispirati a mitologia, poesia e arte in tutte le loro forme, sono parte del patrimonio culturale dell’artista londinese di origine indiana. Le sue Lady Dior sono scenografie oniriche caratterizzate da rilievi, e sublimate da oro e dettagli preziosi. Le sue due creazioni, sullo sfondo di una notte stellata e di surreali magnolie, raccontano una storia fantasiosa. Raqib, prigioniero della luna, cerca di fuggire da un eden misterioso e romantico, (reinterpretazione chimerica del giardino d’infanzia di Christian Dior), e si incarna dapprima in una creatura immaginaria nella versione mini della borsa, per poi scappare dalla gabbia trasformandosi in uccello, nella versione media.
Jia Lee
Con un omaggio alla passione per la natura di Christian Dior, l’artista coreana ha realizzato una Lady Dior ornata di fiori dalla freschezza quasi reale, traendo ispirazione dal suo dipinto A Girl on a Walk. Sontuose giunchiglie imperlate di brina spiccano sullo sfondo reinterpretando con l’inchiostro nero l’iconica tela Dior Oblique; al contempo, le rose in tessuto finemente ricamate sbocciano soavemente. La versione mini della borsa rappresenta il laboratorio di un fiorista, disseminato da steli tagliati e petali colorati.
Eduardo Terrazas
Ispirandosi alle tecniche dell’arte huichol, l’architetto messicano sviluppa il suo linguaggio visivo con una concentrazione che sfiora la meditazione. Nel rispetto dei savoir-faire ancestrali della popolazione amerindia, Terrazas esplora le relazioni tra geometria e architettura, tra design e museologia, tra urbanistica e arte, declinando la sua Lady Dior in motivi geometrici che rappresentano le tre versioni del Cosmo narrate nella serie Possibilities of Structure. Ricamate con un intarsio di legno dipinto, sfoggiano una pelle di vitello bicolore nero e bianco o dai colori accesi, trasmettendo una visione del mondo grafica e uniforme tramite un gioco di rilievi realizzati ad alta frequenza.
Marguerite Humeau
Unendo ricerche di paleontologia e biologia, l’artista francese nutre le sue creazioni sonore e architettoniche di una ricchezza organica. Per la prima volta la Lady Dior viene stampata in 3D. Ispirata da un vento cosmico, questo oggetto d’arte dalla sofisticata curvatura è reinventata dalla sua stessa struttura, deformata come un’onda. La borsa bianca è pensata come una scultura in mutazione, lasciando apparire, come una firma in movimento, le lettere “Dior” tono su tono. Evocando un’altra dimensione, questa opera si definisce come uno spettro, uno stato d’animo, un’eruzione che annulla i limiti spazio-temporali.
Rina Banerjee
I lavori dell’artista americana di origine indiana rispecchiano le molteplici sfaccettature della sua identità. Ispirandosi ai suoi ricordi d’infanzia, Rina Banerjee desidera instaurare un dialogo fra cultura e natura. La sua Lady Dior, immaginata con materiali biologici e naturali, è una vera “camera delle meraviglie” che si svela poco a poco per offrire il suo tesoro nascosto. A rivestire quest’opera, perle di luna azzurrate dalla luce dell’astro notturno, piume dipinte a mano, conchiglie e foglie arancioni sovrastate da manici in legno. Sul retro, sublimi ricami disegnano i fiumi del mondo che si incontrano formando un unico corso d’acqua, rappresentazione di un bene comune condiviso da tutti. Ne risulta un messaggio di pace universale e di rispetto per l’ambiente. È un’ondata di spiritualità, sensuale e fisica, un inno al coraggio e alla speranza.
Nathalie Anne Dodd