Divini paesaggi: ad Arzachena si progettano cantine e territorio
Il vino non è soltanto calici e bottiglie. È anche cultura e territorio. Per questo il Comune di Arzachena, che all’interno dei suoi confini può vantare alcune delle più importanti cantine della Sardegna, ha stretto una alleanza con la Facoltà di ingegneria e architettura dell’Università di Cagliari con l’obiettivo di dare il via al corso di progettazione architettonica Divini paesaggi: luoghi, spazi e territori del vino del gusto e del buongusto. Si tratta del primo passo della convenzione firmata lo scorso dicembre tra Comune e Università finalizzata allo studio e allo sviluppo dei paesaggi rurali e alla loro promozione. L’iniziativa coinvolgerà sessanta studenti del corso magistrale della facoltà cagliaritana e sarà curata da Claudia Giagoni, delegata comunale al Governo del territorio, e dal docente Gianmarco Chiri.
Il progetto
«Questo corso è il punto di partenza con cui diamo finalmente concretezza alla convenzione firmata con l’ateneo cagliaritano. Rappresenta un impegno reciproco di crescita costante per la ricerca e per lo sviluppo - spiega la delegata Claudia Giagoni -.
L’inaugurazione di \"Divini paesaggi\" è un focus sul nostro paesaggio rurale e sulle cantine vitinivicole aderenti al progetto, Capichera e Vigne Surrau. La maggior parte delle iniziative programmate con la convenzione, come convegni e workshop, sono state sospese momentaneamente a causa della pandemia. Proseguono comunque i lavori di progettazione del master sull’architettura dell’ospitalità».
Sulla stessa linea il docente Gianmarco Chiri. «L’iniziativa didattica rientra nel quadro di cooperazione sottoscritto con il Comune - sottolinea Chiri -. Il corso di progettazione architettonica coinvolge gruppi di studenti nella stesura di 16 progetti esplorativi sulle cantine vitivinicole di Arzachena grazie ai quali amministratori pubblici, aziende e cittadini scopriranno le potenzialità ancora inespresse dei paesaggi rurali e acquisiranno maggiore consapevolezza sulle opportunità di crescita e sviluppo. Dal lato pratico, gli studenti svilupperanno dei progetti per edifici di produzione e di accoglienza, vere “Cantine d’autore” in cui il vino diventa protagonista nella promozione del territorio, un po’ come avviene in Toscana, dove la storia del territorio e dei metodi di produzione sono un’attrazione». Il corso avrà la durata di un anno e i 16 progetti verranno mostrati e commentati in un evento pubblico il prossimo giugno.
Dario Budroni