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Domus de janas: inizia il percorso verso l’Unesco
1 Febbraio 2024

Domus de janas: inizia il percorso verso l’Unesco


Un primo passo, certo. Ma è pur sempre l’inizio di un lungo viaggio per le Domus de janas, monumenti più rappresentativi della Sardegna prenuragica. Le tombe preistoriche scavate nella roccia sono state al centro della discussione della commissione nazionale italiana per l\'Unesco. Al termine del confronto il consiglio direttivo ha deliberato ufficialmente la candidatura del sito “Arte e architettura nella Preistoria della Sardegna. Le domus de janas”. Obiettivo: l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco. Per la Sardegna può rappresentare una grande occasione per la promozione del patrimonio archeologico dell’isola tra cui spiccano per la sua unicità alcuni monumenti storici di estrema caratura.


Ad annunciare la candidatura è stato proprio il ministro per la Cultura Gennaro Sangiuliano. «Sono lieto che la Commissione Nazionale UNESCO abbia accolto la proposta del Ministero della Cultura e abbia deciso di presentare le domus de janas per l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale. I 26 siti custodiscono una testimonianza storico-culturale di eccezionale valore universale che ben illustra la ricchezza del patrimonio sardo».


La candidatura è stata promossa dall’Associazione Centro Studi Identità e Memoria – Sardegna. Un’iniziativa che ha trovato l’intero sostegno della Regione Sardegna, della rete dei Comuni delle Domus de janas e dei 37 Comuni coinvolti nel progetto. Il tutto è stato coordinato dal Servizio Unesco del Segretariato generale con la collaborazione preziosa degli Uffici territoriali competenti del Ministero della Cultura.



Le domus de janas


L’intero progetto è formato da 26 siti che identificano un periodo storico centrale per l’isola del Mediterraneo. Stiamo parlando di un’epoca compresa tra il V e il III millennio a.C. che ha dato vita a straordinari monumenti che vanno dal Neolitico medio all’Età del rame. Opere che si riferiscono a due grandi fenomeni dell’ipogeismo e del megalitismo. Entrambi, oltre a essersi diffusi in varie civiltà europee, spiccano per alcuni elementi distintivi che testimoniano gli scambi con il mondo esterno, ma allo stesso tempo le originali rielaborazioni locali.


Alcuni edifici sono stati spesso usati per funzioni civili, funerarie, culturali e religiose, grazie alle quali è possibile costruire lo stile di vita quotidiano delle comunità in Sardegna. Particolarmente interessanti sono le cosiddette domus de janas, strutture funerarie decorate che sono nei secoli divenute parte integrante dell’identità e dell’immaginario dell’isola a tal punto da essere considerate le “case delle fate”.


Riccardo Lo Re


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