Donne, vita e libertà
Diventato l’inno della rivolta, Femme, vie, liberté è lo slogan di origini curde, riportato in francese e in persiano sulla copertina di Libération dedicata a quello che accade in Iran. «Donne, vita, libertà», si legge in grande, e sotto: «Malgrado la repressione, le proteste in Iran non si fermano. Quello che è nato come un movimento per i diritti delle donne è diventato una rivolta contro il regime».
E il 23 novembre al MusMat di Olbia, “Donne, Vita e Libertà” viene utilizzato per la serata evento, voluta fortemente dalla Fidapa BPW (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari) distretto Sardegna sezione di Olbia, e dal MAD, Movimento Arte e Design, in occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne.
A far da tema centrale ad Olbia è la proposta di una mostra fotografica dell’artista colombiana Andrea Castro con la curatela di Daniela Cittadini. L’esposizione “Donne, Vita e Libertà” è organizzata in collaborazione con l’Archivio Mario Cervo, sotto l’egida del comune, all’interno del MUSMAT di Olbia.
I personaggi rappresentati e le loro storie si propongono a paradigma di riflessione su aspetti sociali e culturali del mondo femminile contemporaneo. La fotografia è la strada scelta per la narrazione della complessità affrontata dalle donne nel mondo contemporaneo.
Il percorso apre all’esperienza di Andrea Castro: pittrice, fotografa, performer colombiana, figlia del Maestro Hector Castro con cui apprende le basi artistiche e affina la sua sensibilità. Frequenta per dieci anni lo studio dell’artista Maria Cristina Vallejo poi, perfezionate tecniche, segue per oltre sette anni lo studio del maestro Jaime Arango Correa a Bogotà accostando la fotografia a sperimentazioni pittoriche. Dal 2011 fa parte del movimento internazionale degli Erranti e del gruppo degli artisti del B&BArt museo di arte contemporanea Italia. Ha esposto negli Stati Uniti, in Colombia e in Italia con opere che attengono a collezioni private internazionali.
Nelle opere esposte presenta le suggestioni di costumi-non costumi, tessuti ampi in sviluppi inattesi, drappi, ornamenti naturali, contesti antichi tra dettagli e oggetti per definire figure dal forte impatto visivo.
All’ingresso della mostra è visibile un libro bianco sul quale i visitatori potranno lasciare un libero messaggio sulle donne, sulla libertà e sulla vita che accade in mille contraddizioni.
Ha aperto la serata Gianna Ledda, presidente del distretto Sardegna Fidapa che, con Isabella Simongini, presidente della sezione Fidapa di Olbia, ha dato voce ad un onda di consapevolezza che, sintetizzata in uno slogan nato come un movimento per i diritti delle donne, diventa simbolo di una rivolta contro il regime.
Durante la serata gli studenti del Liceo Classico Gramsci di Olbia, hanno proposto la lettura di testi legati alle figure femminili in mostra quindi, attraversando donne citate nella Bibbia e nel Corano, hanno lasciato spazio agli allievi dell’Istituto Comprensivo di Olbia per l’esecuzione di una serie di brani musicali. L’esposizione, composta di opere fotografiche realizzate attraverso la performance e la costruzione pittorica in bianco e nero, è parte di un articolato programma di incontri che Fidapa mette in atto in diversi punti della Sardegna, come l’appuntamento del 2 dicembre a Macomer per una riflessione su “La cultura del rispetto e la cultura di genere”.
Anna Maria Turra