Connect with us

Sign up our newsletter

Get more inspiration, tips and exclusive itineraries

+
22 Gennaio 2020

Due ruote. fascino intramontabile


Motori tradizionali o elettrici, prototipi, elaborazioni o cafe racer di lusso, in ogni caso moto. Modelli esclusivi e unici, o anche particolari, in ogni caso capaci di entusiasmare e affascinare. Alcuni destinati a rimanere dei sogni, altri destinati a pochi fortunati, altri alla portata di quasi tutti. Insomma: passione moto. Declinata in varie e distinte forme. E tipologie di motore.



KENZO DEATH MACHINE



L\'idea di Death Machines of London (DMOL) - atelier londinese fondato dal designer James Hilton e dall’ingegnere Ray Petty dedicato alla creazione artigianale di modelli unici di moto - era di creare una one-off che fosse il più radicale possibile. Capace di unire tecnologia e tradizione. Passato e modernità. E con un nome che evocasse coraggio e determinazione. È stato quindi perfetto dedicare il mezzo a Kenzo Tada che nel 1930 impiegò quaranta giorni per arrivare in Europa a bordo di treni e di navi per partecipare al Tourist Trophy sull’Isola di Man diventando il primo il primo pilota giapponese a prendere parte alla TT la famosa massacrante gara motociclistica.



La moto scelta per essere “riletta” è stata una Honda Gold Wind del 1977. Il risultato? Un\'opera d\'arte su due ruote che unisce le più antiche tecniche di formatura del metallo e battitura delle lastre a mano, l’utilizzo di materiali compositi, la stampa 3D e CNC con l’arte dell’incisione e della lavorazione della pelle. Sicuramente non un lavoro facile. Soprattutto per la carrozzeria creata con la stessa tecnica usata per la costruzione delle antiche armature da samurai, realizzate in più strati e segmenti di metallo sovrapposti. I particolari sono un altro elemento che colpisce, come ad esempio, il tachimetro, realizzato a mano ospita una decorazione originale di un portagioie giapponese del XVIII secolo raffigurante un dragone, ed è alloggiato in un supporto in nichel personalizzato e inciso, racchiuso in una serie di lenti che supportano la tavola dei valori numerici e permettono di avere un’illuminazione uniforme per garantire una facile lettura. Il prezzo per possedere questo gioiello? Circa 65,000 euro.



BST HYPERTEK BY PIERRE TERBLANCHE



Produzione in piccola serie. Un Roadster coraggiosa. Aggressiva. Dallo stile unico. Come solo Pierre Terblanche, designer già noto per avere firmato diversi modelli di Ducati tra il 1989 e il 2006, sa fare. Una moto non solo bella, ma anche potente e affascinante. Dalle linee fantascientifiche. Una sportiva dall\'anima elettrica. Nata dalla collaborazione con Blackstone Tek, azienda specializzata nella lavorazione del carbonio e nota per i cerchi BST. Telaio in monoscocca di carbonio, materiale impiegato anche per la forcella, i cerchi e altri particolari che contribuiscono a contenere il peso in appena 205 kg, e motore DHX Hawk raffreddato a liquido che eroga 80 kW di potenza e 120 Nm, batterie, in grado di ricaricarsi in 30 minuti presso una colonnina di ricarica veloce e autonomia dichiarata di 300 km, sella regolabile su tre posizioni, controllo elettronico di trazione e dell’impennata, cruise control, dispositivi per agevolare la partenza in salita e un sistema in grado di generare il sound \"motoristico\" preferito dal pilota. Il cruscotto è sostituito da un display head-up all’interno del casco realizzato dalla Cross of Japan e venduto insieme alla naked. Per averla bisogna preparasi a sborsare più o meno 72.000 euro.



BMW RIDER VISION DC ROADSTER



Linee particolari e “dure”, spigolose, ma con quel tocco che le rende uniche. E un motore boxer capace di dare sempre il meglio. Come da tradizione BMW. Ma elettrico. È la proposta della BMW con la DC VISION ROADSTER naked altamente emotiva. Un concept visionario e unico nel suo genere che mantenere l\'identità e l\'iconicità della Casa dell\'elica e allo stesso tempo presenta un nuovo entusiasmante tipo di piacere di guida.



Come nel motore boxer della BMW R 32 - il cui sviluppo è stato ideato da Max Friz nel 1923 - gli elementi di raffreddamento sono posizionati a favore di flusso d\'aria, mentre il motore elettrico, a forma di cilindro, è posizionato sotto la batteria ed è collegato direttamente all’albero di trasmissione per una un\'architettura di guida intelligente che richiama visivamente la storia di BMW e allo stesso tempo si spinge oltre. Il design minimalista delle luci anteriori e posteriori è un ulteriore rivisitazione moderna dell\'iconica illuminazione tipica delle moto BMW. Il faro mostra la luce di guida diurna a LED a forma di U, mentre due lenti LED compatte su ciascun lato forniscono i fari abbaglianti e anabbaglianti. Per ora è stato realizzato un solo prototipo, ma il brand bavarese pensa di lanciarlo sul mercato nel 2021.



VOLKPODS BY BRENT WALKER



Cosa si può fare con il parafango di un Maggiolino Volkswagen e il suo faro anteriore, due ruote e il manubrio da bicicletta e un motore da 212cc? Semplice, se ci aggiungi dei poggiapiedi, che riecheggiano lo stile delle biciclette vintage degli anni Novanta, pedali dei freni posteriori adeguati e retro luci di posizioni per poter circolare sulle strade, usi un variatore di velocità ed elimini le marce, realizzi un motoscooter da città, molto trendy. L\'idea è stata dell\'americano Brent Walker, che sul suo sito Instagram si definisce «ideatore e costruttore di un sacco di cose», riciclando pezzi del mitico Beetle della Volkswagen. La sua proposta l\'ha chiamata, con un tocco di ironia, VolksPod. L’intero procedimento di costruzione è stato ampiamente documentato in rete, passo dopo passo e ha suscitato reazioni e proposte di acquisto, di interessati ad avere nel proprio garage questo particolare e sfizioso omaggio al \'Maggiolone\'. Si mormora di una versione ibrida in arrivo.



ÖSA CAKE



Essenziale nel design e pratica. Come ogni oggetto svedese. Semplice e accattivante. Telaio per la gran parte in in alluminio 6061 con una barra che oltre a esserne parte integrante è pensata per ospitare i numerosi accessori disponibili tramite l’utilizzo dei morsetti dedicati detti clamp. Un sistema di bloccaggio modulare configurabile in molti modi diversi, «capace di offrire più di 1.000 combinazioni uniche e personalizzabili», e secondo le proprie esigenze sostengono i costruttori. Una motocicletta elettrica, perfetta sia per il fuoristrada sia per il circuito cittadino, che ricorda la mitica Graziella, la bicicletta pieghevole e il Ciao. Due le motorizzazioni: la Ösa lite raggiunge i 48km/h, mentre la versione Ösa + supera i 100. Il motore eroga 10 kw, cioè 13 cv di potenza massima, mentre quella continuativa è di 4 kw/5 cv per l Ösa Lite e di 7 kw/9,5 cv per Ösa +.



L\'autonomia è di 101 km. Due le possibilità di batteria: da 1,5kW/h – più snella, più leggera e più economica – o più grande da 2,5 kWh. Che non diventa solo il cuore pulsante del veicolo ma, grazie alle numerose uscite, permette di caricare telefoni, laptops e utilizzare attrezzi di qualsiasi genere. Una vera Power Station per essere totalmente indipendenti dalla rete elettrica e usare i propri dispositivi ovunque lo si voglia. La ricarica avviene in 3 ore direttamente da una presa classica. Entrambi i modelli hanno anche lo stesso peso, 65 kg, senza batterie. La trasmissione finale sarà a cinghia in fibra carbonio realizzata dall\'azienda specialista del settore Gates. Prezzo di base, senza accessori circa 6.000 euro, in vendita da metà marzo. (Fabio Schiavo)


Inspiration

Connect with