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Emanuela Loi, una poliziotta speciale
11 Febbraio 2021

Emanuela Loi, una poliziotta speciale


Emanuela Loi è l\'agente della Polizia di Stato, parte della scorta di Paolo Borsellino, che nasce nel ‘67 a Sestu e a soli 24 anni morirà a Palermo nella strage di via D’Amelio. La nipote omonima, nata a pochi mesi dalla strage, sta per iniziare una carriera in Polizia.



La vita e la lotta alla mafia


Emanuela Loi, dopo i piantonamenti che le erano stati affidati, tra cui quello dell\'onorevole Sergio Mattarella e del boss Francesco Madonia, nel giugno del 1992 divenne parte della scorta del magistrato Paolo Borsellino. Fu con la sorella Maria Claudia, che poi non venne ammessa, a partecipare al concorso di Polizia. Emanuela non aveva paura di questo nuovo incarico tanto da rassicurare i genitori, dopo la strage di Capaci, che niente le sarebbe successo ma sarà la prima donna in Italia a morire in servizio. Così la giovane agente, parte dell’indotto di quello che la storia definirà “il più grande attacco alla mafia”, cadde il 19 luglio 1992 e, nella strage di via D\'Amelio Palermo, con lei persero la vita, oltre al magistrato Paolo Borsellino, i colleghi Walter Eddie Cosina, Agostino CatalanoClaudio Traina Vincenzo Li Muli.



Il resto è storia, commemorazioni e retorica di uno Stato che sacrifica i mezzi migliori in attentati dinamitardi di cui oggi i giovanissimi interpreti della nostra società, crediamo sappiano poco o niente. Invece l’essenza di questa giovane donna risuona nella fibra di un intero paese e sembra davvero sopravvivere tra le giovani generazioni, all’interno delle numerose scuole a lei dedicate.



Il ricordo della sorella Maria Claudia


Maria Claudia racconta che svenne quando la televisione mandò la notizia. Nel momento esatto in cui sua sorella veniva uccisa, lei si trovava sul lago di Garda e le stava inviando una cartolina: «Sapevamo che la mafia esisteva ma mai immaginavamo che potesse colpire la nostra famiglia, - racconta Maria Claudia Loi - i nostri genitori, uno dopo l’altro, se ne sono andati spaccati in due dal dolore, ma non posso dimenticare quando quella mattina da Sestu, terminate le vacanze di Natale, Manuela partì da casa nonostante avesse la febbre.»   



Una storia che si fa sempre più complessa e che, in una successione di anni e inchieste, ci consegna oggi una nuova gemma in una famiglia che non si è piegata.



«Tra noi due c’era una speciale complicità, difficile proseguire senza di lei, - prosegue la sorella Maria Claudia - faceva parte di me e mi proteggeva pur essendo più piccola di un anno, la sua aspirazione non era fare la poliziotta ma l’insegnante. Insieme avevamo fatto anche il concorso per le scuole elementari, vinse anche questo ma ormai era in Polizia e ci restò. Assunta come agente semplice, la sua idea era quella di fare carriera e i colleghi la chiamavano “raggio di sole”. La speranza era quella di un trasferimento in Sardegna accanto al nipotino appena nato, figlio di Marcello, nostro fratello. È sua figlia, che è nata nello stesso anno della strage a portare il nome di nostra sorella Emanuela, è lei che ora intende proseguire il lavoro della zia. Siamo tutti talmente fieri di lei!»



La nipote Emanuela


La giovane donna, classe appunto ‘92, ammessa con riserva per via della legge che modifica l’età dei candidati, ricorre in una class action al TAR e vince entrando in servizio a breve.


«Per me è un sogno e una missione, proseguire il lavoro che non ha potuto continuare la zia, - dice Manuela che ora ha una bambina di nome Chiara - inizierà a Trieste o ad Alessandria il corso di formazione per agenti di Polizia, desiderare un mondo più giusto deve essere l’aspirazione di ciascuno di noi.»


Marcello da Monastir, a 12 km da Cagliari, ha certamente avuto una vita che molto gli ha chiesto e molto gli ha dato: oltre ad aver perso la sorella Manuela ha perso la moglie per una malattia e un giovane figlio in un incidente stradale. Emanuela Loi è sua figlia e un po’ la figlia di un’onda di rinnovamento che esemplifica la resistenza di Falcone. È lui a dirci che la mafia ci somiglia, somiglia a ciascuno di noi e per questo può essere vinta.



La via dedicata a Emanuela Loi


Via Emanuela Loi è stata rinominata la strada di Sestu dove è nata questa vittima del dovere. Prima era interamente intestata a Battista Loi, corazziere del Re, è una lunga via come quella che porta a percepire l’enormità di contrattazioni con la criminalità organizzata in un inaccettabile scambio di favori. È il posto in cui ora continua a vivere Maria Claudia, accanto a una cartolina, ed è un punto fermo da dove la vita procede.



Anna Maria Turra


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