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Enciclopedia visiva dei suoni al Museo Nivola
1 Febbraio 2022

Enciclopedia visiva dei suoni al Museo Nivola


Museo Nivola di nuovo a fianco di Isidro Ferrer nel libro Enciclopedia visiva dei suoni che unisce più attività in un esercizio di disegno. È il Museo di Orani che, ispirato all’internazionalità di Costantino Nivola, non smette di tallonare la realtà, di farne un calco in tutti i modi possibili.


Con questo progetto, che da pagina web diventa libro, il museo si imbatte in un’avventura che astrae dall’isolamento del lockdown pandemico e interroga suoni e silenzi del mondo intero. Grazie alla collaborazione con Isidro Ferrer, il carismatico titolare dello studio Camaleón di Saragozza, il Museo Nivola, dopo il suo workshop Elogio del disordine, con l’Enciclopedia visiva dei suoni perfeziona un lavoro durato un anno. Ne nasce un esercizio di disegno, tipografia e rappresentazione grafica dei suoni che più che un quaderno di lavoro appare come un supporto poetico.



Isidro Ferrer, classe 63, ha lavorato come attore in diverse compagnie teatrali e oggi è il graphic designer, l’illustratore con all’attivo numerose menzioni speciali. E se è vero che il silenzio ha sempre goduto di un’ottima reputazione, è anche vero che non sono molti quelli che finora gli hanno tributato la giusta attenzione. Tra questi John Cage, il compositore di inizio secolo che decide di indagare la forma pura di quei suoni non scritti che compaiono nella partitura come silenzi; sperimenta il luogo detto “camera anecoica”, una stanza insonorizzata, in cui non si sente alcun rumore. Ma qui sente ancora con precisione due suoni: il suo sistema nervoso e quello del suo sangue in circola nelle vene. È dopo questa esperienza che John Cage affermerà che il silenzio non esiste. L’opera del musicista statunitense diverrà centrale nell’evoluzione della musica del Novecento, poggiando su un percorso sperimentale sull’assenza di silenzi nello stesso modo in cui l’ipotesi di Isidro Ferrer poggia sull’idea che si possa interrogare il linguaggio muto del tatto insieme a quello delle parole.


L’idea, fortemente voluta da Antonella Camarda e Luca Cheri, intende agire nel sociale. Immettersi nel tessuto delle comunità con l’arte contemporanea per il museo equivale a sostenere cultura ed economia, creare spazi di riflessione in grado di generare flussi di entrate e risorse.



Quindi non sorprende che in un tempo in cui sembra non esserci altro che silenzio, il surreale di una struttura narrativa confinata nel vuoto nutra ispirazioni e la sua stessa esistenza. Nell’Enciclopedia visiva dei suoni si invita a prestare attenzione all’universo e a provarne una traduzione grafica. Quel segno del silenzio che dà spazio al rumore, con il disegno e la tipografia, immette dentro il mondo con le sue regole. Ma anche espelle, congeda, mette fuori, infinitamente fuori, lontano da percezioni consuete, in una straordinaria esplorazione di tecniche.



Poesia e sperimentazione richiudono l’anello di congiunzione con la visionaria attitudine della sabbia di Costantino Nivola che a New York, nel negozio Olivetti, coi suoi sand casting replica la realtà che insiste muta in Sardegna. Esplodendo nel doppio significato di muta perché consegna suoni ancora inascoltati, e muta perché si trasforma di continuo nelle avanguardie artistiche. Ne è un esempio Back Up, la mostra di artisti under 40 nati in Sardegna, inaugurata nel 2020. Le opere sono state acquistate dal Museo Nivola, poi esposte e messe in vendita. Il ricavato diventa aiuto concreto per artisti, associazioni culturali e sanitarie.


Alla televisione spagnola Isidro Ferrer racconta del suo ultimo lavoro con la casa editrice A buen paso. Parla. Intanto suono e silenzio diventano ascolto e disegno; dischiude una finestra sul mondo della sinestesia e spinge ogni bambino, anche quello nascosto in ogni adulto, in un posto che esiste ovunque, un posto che puoi raggiungere senza muoverti: basta legare alla sensazione visiva quella tattile per dar vita a immagini. Inedite.



Anna Maria Turra



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