Entra nel vivo la trentacinquesima edizione del Time in Jazz “Rainbow”
Il cuore della Sardegna batte a tempo di Jazz. Grazie a lui. Il trombettista sardo più famoso al mondo, Paolo Fresu. Colui che ha inventato il format del festival “diffuso” per divulgare la musica dei grandi artisti nazionali e internazionali, ma anche per far scoprire gli angoli e i luoghi meno conosciuti della Sardegna più bella. Al via il trentancinquesimo Time in Jazz che ha cominciato la sua maratona musicale con ben quindici comuni coinvolti: Arzachena, Banari, Bortigiadas, Buddusò, Budoni, Cheremule, Consorzio Puntaldia, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Mores, Oschiri, Porto Rotondo, San Teodoro, Tempio Pausania e Tula. Un concerto più bello dell’altro fino a martedì 16 agosto che avrà il suo clou con i nomi cosiddetti “big” del panorama musicale mondiale. Come Archie Sheep, la stella statunitense del jazz, la cantante maliana, Oumou Sangarè, il trombettista norvegese Mathias Eick, l’israeliano Avvistai Cohen con il gruppo Big Vicious. Senza dimenticare gli italiani come Tosca che martedì 9 si esibirà nel concerto speciale dedicato a Fabrizio De Andrè nella meravigliosa tenuta dell’Agnata. E poi Gegè Telefono, Joe Barbieri, Stefano Di Battsita e il suo omaggio ad Ennio Morricone. E, accanto al ricco programma musicale, il consueto, ampio ventaglio di varie altre attività: presentazioni di libri e novità editoriali, mostre d\'arte e fotografia, i laboratori musicali e le altre attività per bambini del progetto Time to Children, e la consueta rassegna di film e documentari curata dal regista Gianfranco Cabiddu.
Quest’anno il festival, dal titolo Rainbow, è dedicato al tema delle diversità, ma anche alla pace e alla drammatica situazione internazionale. «Abbiamo deciso di dedicare a questo tema l\'edizione numero trentacinque del festival Internazionale Time in Jazz ha spiegato Fresu -. Lo raffiguriamo graficamente con i meravigliosi colori del Rainbow, l\'arcobaleno multietnico che rappresenta quella bandiera libertaria dell\'identità di genere oggi anche simbolo di pace e di fratellanza. Per questo vogliamo dedicare il nostro festival a tutti coloro che, soprattutto in questo difficile momento, lottano per i propri diritti. Proseguendo insieme quel cammino complesso e bellissimo nel quale, tutte e tutti, ci sentiamo parte dello stesso mondo e di una sola umanità capace di tracciare un futuro ricco e caleidoscopico come la musica. Come il jazz».
Oltre alla musica dal vivo, come sempre a Time in Jazz, tanti altri appuntamenti e attività caratterizzeranno anche la prossima edizione. Uno spazio rilevante viene dedicato all\'educazione musicale dei bambini con il progetto Time to Children, ideato da Sonia Peana (la direttrice artistica) con la collaborazione di Catia Gori. Da mercoledì 10 a lunedì 15 bambini, ragazzi e adulti saranno accompagnati, attraverso performance, laboratori di improvvisazione e sensibilizzazione, percorsi sensoriali, proiezioni con accompagnamento musicale, laboratori, spettacoli, alla scoperta della musica jazz e popolare, degli strumenti musicali, della multisensorialità, della musica come condivisione, insieme a insegnanti, formatori e formatrici, artisti e artiste, compresi alcuni dei protagonisti del festival.
Davide Mosca