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20 Agosto 2019

Enzo Satta: «Vi spiego il successo della Costa Smeralda»

Ph Marcello ChiodinoLei è considerato uno dei pochi architetti depositari dello stile Costa Smeralda. Come è avvenuto l’incontro con il Principe Karim Aga Khan?

Dopo la laurea in Architettura a Roma e dopo aver lavorato un anno presso lo studio dell’Architetto Michele Busiri Vici, mi recai in Sud Africa per un’esperienza di lavoro e per perfezionare l’inglese. Nel 1972, in occasione di un viaggio in Sardegna durante la mia permanenza all’estero, feci visita a mia sorella Maby, che al tempo era la segretaria dell’Avvocato Paolo Riccardi, segretario generale del Consorzio Costa Smeralda. Dopo alcuni incontri presso gli uffici del Consorzio, ebbi l’occasione di conoscere il principe Aga Khan, che, informato sui miei studi e sulle mie competenze di architetto, mi disse che in Costa Smeralda si stavano sviluppando tante opportunità lavorative e mi propose di rientrare in Sardegna. In considerazione di questa offerta ritornai in Sudafrica, comunicai la rinuncia all’incarico che ricoprivo in quel momento e decisi di stabilirmi nuovamente in Sardegna per entrare nel team che iniziò a lavorare alla realizzazione del progetto Costa Smeralda.


Qual è il segreto del successo della Costa Smeralda nel mondo?

Alla base del successo della Costa Smeralda c’è la formula di uno sviluppo strategico integrato. I settori che potevano essere legati al turismo furono messi in sinergia tra di loro attraverso lo costituzione di vari marchi d’eccellenza - come, ad esempio, la Cerasarda, l’Alisarda, la Stradasarda, la Biancasarda - che garantivano lo crescita di un intero territorio, quello di Arzachena, e non solo, coinvolgendo l’economia gallurese e di gran parte dell’Isola ma sempre nel rispetto dell’ambiente. Inoltre, il fatto di dare la giusta importanza all’aspetto urbanistico e a quello architettonico e infrastrutturale, nel rispetto della bellezza naturale del paesaggio, ha determinato la nascita di un modello unico guardato con attenzione da tutto il mondo.


Perché allora, secondo lei, il Master Plan successivo al primo insediamento non ha mai trovato realizzazione?

Credo sia stata causa dell’instabilità politico-amministrativa a livello regionale e comunale, e mi riferisco non solo ad Arzachena ma anche a Olbia, considerato che circa 500 ettari dei 3.000 complessivi della Costa Smeralda ricadevano in territorio di Olbia.



La continua alternanza di interlocutori ha determinato un’instabilità che non ha consentito di trovare in un arco temporale di fatto molto lungo, di illustrare compiutamente i progetti e compiere i necessari passaggi politici e burocratici per stipulare l’intesa complessiva. Troppi cambi incrociati tra Presidenti e assessori della Giunta Regionale e amministratori locali.


Lei ha lavorato in varie parti del mondo per progetti prestigiosi, soprattutto in terra americana. Perché il ritorno in Sardegna?

Sono tornato perché durante la collaborazione con l’Aga Khan, il Principe mi diede la possibilità di iscrivermi alla Harvard University per conseguire un importante master. A quel punto mi sono sentito in dovere di ritornare nell’Isola per mettere a disposizione della Costa Smeralda le conoscenze apprese in America grazie all’illuminato supporto del fondatore i questo luogo meraviglioso.


Quali sono gli elementi determinanti per far vivere la Costa Smeralda almeno 9 mesi all’anno?

È un argomento lungo e complesso ma se pensiamo che nel Masterplan figuravano altri 3 campi da golf e un secondo porto turistico, si capisce subito qual era lo spirito innovativo e visionario di Karim Aga Khan.
Oggi, la nuova proprietà del Qatar sta attivando molte iniziative per l’allungamento della stagione e i risultati sono abbastanza evidenti, un nuovo corso che in questi ultimi anni ha cominciato a dare i suoi frutti.

Ph Marcello ChiodinoPer lo star system dello spettacolo lei è il papà di Melissa, invece per i grandi investitori nel settore immobiliare di pregio Melissa è la figlia dell’architetto. Insomma due celebrità. Era quello che sognava da bambino?

Non proprio, visto che mio padre era un insegnante di lettere e quindi da giovanissimo pensavo di intraprendere la carriera didattica. In seguito, per studio, sono stato a Roma e ho scoperto le meraviglie dell’architettura grazie ai tesori inestimabili della Città Eterna.
Da lì è scoccato un amore ed ho proseguito quel percorso con grande determinazione.



I suoi progetti futuri sono in Costa Smeralda oppure in qualche nuovo lembo di terra sconosciuto, lontano dalla Sardegna, da proiettare alla ribalta internazionale come fece l\'Aga Khan con il territorio di Arzachena?


Se ci sarà da mettersi in gioco anche fuori dalla Sardegna, accetterò volentieri la sfida con lo stesso entusiasmo e con la stessa determinazione.

Se ci sarà da mettersi in gioco anche fuori dalla Sardegna, accetterò volentieri la sfida con lo stesso entusiasmo e con la stessa determinazione.


L.P.


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