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Esi, nasce in Sardegna l\'associazione degli editori indipendenti
17 Gennaio 2024

Esi, nasce in Sardegna l\'associazione degli editori indipendenti


Leggere della nascita di una nuova associazione di editori è una buona notizia. Soprattutto dopo gli ultimi indicatori presentati da Pepe Research per l\'Associazione Italiana Editori in occasione dell’evento di dicembre Più Libri più Liberi. Con la fine del 2023 è nato Esi, l\'associazione degli editori indipendenti. Un gruppo che vuole diventare un punto di riferimento in campo culturale sull’isola. A crearlo ci hanno pensato quattro soci fondatori: Giorgio Ariu, Neria De Giovanni, Claudio Moica e Massimo Pulisci. Tutti con una lunga carriera nel settore.


L’Associazione non solo è volontaria e senza finalità di lucro, ma vuole persegue i suoi obiettivi secondo principi di autonomia e indipendenza rappresentando le principali case editrici sarde. Esi, si legge nella nota,  «si prefigge di rappresentare, assistere e tutelare gli interessi morali e materiali degli associati, promuovere tutte le iniziative che possano contribuire alla conoscenza e alla diffusione in tutte le sue forme del prodotto editoriale, favorire lo studio e la trattazione dei problemi che riguardano direttamente o indirettamente lo sviluppo dell’editoria in Sardegna».


Il gruppo degli editori indipendenti punta ad aggregare più case editrici sarde allo scopo di creare un centro nevralgico  non solo in Regione, ma anche a livello internazionale in modo da rappresentare tutti gli interessi degli associati nei rapporti con enti e istituzioni locali.


Ciò arriva dopo l’ultimo report di Pepe Research a Più Libri dove si evince che nel 2023 il 74% delle persone tra i 15 e i 74 anni hanno sfogliato almeno un libro a stampa, un e-book oppure ascoltato un audiolibro nei 12 mesi precedenti (nel 2022 l\'indice di lettura era del 71%, nel 2019, in pre pandemia, del 68%). Se da un lato il dato degli italiani che leggono è in crescita, dall’altro diminuisce la percentuale di chi legge con frequenza almeno settimanale, passando dal 72% al 67%.


«Più che il numero di lettori stanno diventando rilevanti altri elementi che qualificano l\'atto del leggere - ha spiegato Peresson -. Rispetto al 2022, ed è una tendenza che già si era vista negli anni precedenti, cala la percentuale di lettori che legge almeno una volta a settimana (era il 72% dei lettori, adesso è il 67%), mentre parallelamente aumenta la percentuale di chi legge solo qualche volta all\'anno, dall\'8% al 13%».


Lo stesso discorso si può avere sul tempo medio di lettura durante la settimana che in questo caso è di 4 ore e 18 minuti. Un quarto degli intervistati (24%) ha sostenuto di non avere sfogliato nulla nella settimana precedente mentre un altro 30% lo ha fatto per meno di due ore. Di conseguenza, più della metà degli italiani legge per meno di due ore a settimana.


Riccardo Lo Re


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