L’estate di Claudia Gerini: «L’isola? La girerò in moto»
Era il suo sogno fare l’attrice?
«Sì, lo è sempre stato, da quando ero bambina. Fin dalle scuole elementari sognavo di essere parte di questo universo meraviglioso, volevo fare la cantante, la ballerina e l’attrice. Ci ho messo tutto l’impegno, lo studio, la gioia e l’entusiasmo possibili».
Lei è una donna bellissima e in più ha un fascino particolare. Queste qualità che madre natura le ha donato, aiutano o possono essere un’arma a doppio taglio?
«La bellezza è un dono stupendo, tutti i talenti sono dei doni e la bellezza è sicuramente uno di questi. È un tema talmente vasto che sarebbe riduttivo confinarlo in poche parole di circostanza anche perché è bene specificare che ci sono tanti tipi diversi di bellezza e questo fa la differenza quando si viene scelti per una parte di un film. Il fascino esprime un lato della personalità, di ciò che sei dentro e fuori, e non sarà mai un ostacolo. La bellezza invece potrebbe diventarlo ma solo perché le persone che “la subiscono” si fermano alla facciata esteriore non possedendo il giusto equilibrio per dominare pulsioni e atteggiamenti prevaricanti che sono sempre e comunque inaccettabili. Quindi in assoluto bellezza e fascino non sono e non devono essere un ostacolo».
Oggi lei è una delle attrici più amate dal pubblico. A cosa deve questo grande successo, a parte la bravura e la simpatia fuori dal comune?
«Credo per essere riuscita a regalare emozioni alla gente. E lo devo principalmente a quei film che il pubblico ha visto seguendo l’evolversi della mia carriera di attrice. Quindi ritengo si siano affezionati a me, al mio modo di interpretare e alle storie che ho potuto raccontare».
Sarebbe in grado di ricordare uno dei lavori a cui è più legata?
«Uno solo è impossibile. Non posso non ricordare subito quelli con Carlo Verdone, tra cui \"Viaggi di Nozze\", che mi hanno fatto conoscere al grande pubblico e regalato un’enorme notorietà. E poi c’è il film di Castellito: \"Non ti muovere\" mi ha consentito un cambio di registro importante passando dalla commedia a un ruolo drammatico in un grande film d’autore, sebbene molto popolare, che ha avuto un riscontro al botteghino strabiliante. Ancora \"La Passione di Cristo\" di Mel Gibson, un lavoro straordinario, unico, una pellicola mondiale.
E che dire del film di Giuseppe Tornatore, \"La Sconosciuta\", o \"Amiche da morire\". Poi le registe donne come Michela Andreozzi con cui ho fatto una bellissima commedia e tantissimi altri lavori che, in trent’anni, rappresentano, ognuno, un piccolo passo avanti, un mattoncino che, insieme, danno forma alla personalità di un interprete».
Inoltre, lei è anche una cantante talentuosa. Da dove arrivano le sue capacita canore?
«Sicuramente dall’ascolto e dalla mia passione per la musica. E poi ho vissuto a lungo accanto a un musicista. Ma già dai tempi di Iris Blond cantare era un mio sogno segreto. È diventato realtà in alcuni momenti della mia vita anche se non ho proseguito con continuità perché ero impegnata ad arricchire la carriera di attrice. Comunque, le incursioni canore continuano a impegnarmi nei periodi di pausa tra un film e l’altro. L’ultimo concerto è dedicato alle canzoni di Franco Califano e sono in scena con i Solis String Quartet, mentre a breve ci saranno due nuovi progetti di cui però non posso svelare ancora nulla. Sarà una sorpresa».
Lei ama molto la Sardegna, tornerà nell’isola e in Costa Smeralda?
«Sì, certo, amo tantissimo la Sardegna e anche quest’anno sarà una tappa immancabile anche perché ho una data il 31 luglio a Sant’Antioco con i Solis String Quartet e sono ospite al Filming Italy Sardegna Festival di Tiziana Rocca assieme a Matt Dillon e a tanti altri. E poi farò il giro della Sardegna in moto, quindi verrò anche in Costa Smeralda. Non vedo l’ora!».
Luigi Puddu