Exmà compie gli anni: una mostra celebra i suoi trent’anni
Una mostra fotografica permanente che riunisce tutti i frammenti di storia di questo storico edificio. La Sala della Terrazza dell’Exmà ospita, con ingresso gratuito, un percorso espositivo che ripercorre ogni tappa del primo mattatoio cittadino che da progetto di metà Ottocento ha cambiato volto grazie al restauro degli anni Ottanta che lo trasformarono nel primo centro comunale d’arte e cultura.
Dal martedì alla domenica dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20 i visitatori potranno ammirare un centro che negli anni ha saputo portare la magia e la poetica di alcuni grandi artisti di valore.
Tutto è cominciato nel mese di ottobre del 1993 quando l’allora sindaco di Cagliari Gaetano Giua decise di aprire al pubblico l’Ex Mattatoio. Era uno dei primi centri comunali d’arte e cultura pronti ad accogliere, in modo complementare rispetto alle collezioni permanenti dei Musei Civici, le mostre temporanee, oltre a spettacoli e altri eventi.
«La nostra città – scrisse Giua nel libretto realizzato per l’occasione - si arricchisce di un altro grande spazio deputato alla cultura (…), questo Centro d\'Arte e Cultura apre oggi i suoi cancelli ai cittadini che da tempo si chiedevano cosa si celasse dietro quelle alte mura perimetrali che ne nascondono allo sguardo il contenuto. E l\'impressione che si avverte varcandone la soglia è certamente di stupore non solo per l\'opera di sapiente restauro degli edifici storici, ma per la dimensione di insieme del complesso architettonico, per la sorpresa che gli ampi spazi, le forme e i volumi suscitano nel visitatore».
Dopo una fase di restauro lunga quattro anni, il vecchio mattatoio tornò in una nuova veste e con altre finalità rispetto alle sue originarie, diventando non solo un bene da tutelare con ogni mezzo, ma uno spazio di condivisione e di cultura al centro della città.
Tutto questo sarà presente intorno a queste trenta immagini di grande formato che con la loro forza riescono a immortalare la storia dell’Exmà, dal progetto originale del 1845 del Cavalier Domenico Barabino, maggiore del Genio Militare, alle immagini più antiche che ritraggono anche il personale al lavoro, passando per alcuni scatti dell’edificio in stato di semiabbandono verso la metà degli anni Ottanta, quando iniziarono i lavori che lo portarono ad essere quello che è dal 1993.
Riccardo Lo Re