Fari della Sardegna: i 5 più suggestivi dell'Isola
Dove sono, come funzionano e come raggiungerli
Torri incastonate nella pietra, che sovrastano scogliere, edifici bianchi e squadrati o piccoli fanali colorati, i fari del Nord Sardegna, solitari, immersi in paesaggi unici in cui la natura domina indisturbata. Come il faro di Capo Testa, che sorveglia i costoni granitici della Valle della Luna o quello di Punta Palau, che proietta le sue luci sulle acque trasparenti di una spiaggia circondata dalla macchia mediterranea. Ma soprattutto Porto Cervo, dove domina il Faro di Capo Ferro. Quando cala l’oscurità, le luci si accendono, come quando in tempi più antichi indicavano la via a navi e piccole imbarcazioni.
Il faro di Capo Ferro
Il faro e il fanale del promontorio di Capo Ferro sono uno dei luoghi più visitati di Porto Cervo per ammirare il mare, le scogliere e le due strutture di segnalazione. La costruzione del faro cominciò nel 1858 e i lavori terminarono nel 1861. La struttura si presenta come un corpo rettangolare a due piani, sormontato dalla torre troncoconica che ospita la lanterna. Oggi i due piani dell’edificio ospitano le famiglie dei due faristi che ancora oggi provvedono al funzionamento del Faro. L’elettrificazione dell’occhio avvenne nel 1938. Con la sua luce a intermittenza rossa della portata di 8 miglia nautiche, costituisce un faro d’atterraggio dotato di radiofaro. La zona di Capo Ferro si caratterizza per una grande quantità di insenature, piccole isole e secche. Queste lo rendono uno dei tratti di costa di più difficile navigazione, tanto che i fondali sono punteggiati di relitti di imbarcazioni affondate nel corso della storia.
Il faro di Capo Testa
Celebre è anche il faro di Capo Testa, nel territorio di Santa Teresa di Gallura, nell’estremo nord della Sardegna, inaugurato nel 1845 e ben visibile dall’arcipelago della Maddalena e dalla Corsica. Costruito nell’Ottocento, il faro di Capo Testa, con la sua altezza di 23 metri e la sua facciata bianca, è un edificio a pianta rettangolare a due piani, sormontato dalla torre della lanterna. Poco distante, si trova anche il vecchio faro, in disuso e non aperto al pubblico. Da qui, è possibile ammirare incantevoli scorci panoramici sulle Bocche di Bonifacio e sull’area del promontorio di Capo Testa, resi ancora più suggestivi dalla luce del tramonto. Una tappa imperdibile per gli amanti dei fari, che da sempre conquistano con la loro atmosfera romantica e, al contempo, malinconica.
I fari di Punta Palau, Punta Sardegna e Capo D’Orso
Sempre nel nord dell’isola, a Palau, si possono poi ammirare il faro di Punta Palau, il faro di Punta Sardegna e il faro di Capo d’Orso. Tre strutture diverse tra loro che contribuiscono a rendere ancora più bello un territorio già ricco di storia e capolavori della natura. La spiaggia di Porto Faro è una delle spiagge più caratteristiche del nord Sardegna, il cui nome deriva dal suo faro bianco, che con la sua punta dipinta di verde domina una piccola insenatura intagliata nella località Punta Palau. Un gioiello incastonato nel cuore di Palau, da cui si apre la vista su tutto il Parco nazionale dell’Arcipelago della Maddalena. C’è poi il faro di Punta Sardegna, costruito nel 1913, composto da una torre quadrangolare in granito, alta 15 metri, con balcone e lanterna in cima ad una casa del custode a due piani. L’edificio e la torre sono automatizzati da quando l’ultimo guardiano ne ha lasciato la custodia nel 1975. Nel 1995 la struttura venne affidata dalla Marina militare italiana in concessione perpetua e gratuita all’Università di Trieste, che ne aveva fatto richiesta come sede del Gruppo di Geomorfologia Costiera e Marina.
Il faro di Capo d’Orso fu costruito dalla Marina militare nel 1924 e dismesso nel 2000. L’edificio principale presenta un impianto planimetrico regolare di forma rettangolare, articolato su due piani: la costruzione al piano terra ha una superficie coperta di 139 metri quadri e ospitava l’ex alloggio del fanalista e la sua famiglia, mentre al primo piano si trovava l’alloggio per il personale di supporto. L’accesso al fabbricato è garantito da un ingresso laterale, cui si accede tramite una rampa di scale esterne che conducono ad un ambiente centrale su cui si affaccia il vano scala ed un locale adibito a deposito. All’esterno si trova un’ampia terrazza a picco sul mare, da cui si raggiunge il molo di servizio, e la struttura di segnalamento, costituita da una torre circolare bianca, alta 10 metri, situata in prossimità del vecchio fabbricato. Il faro è raggiungibile via terra attraverso uno stretto sentiero, che parte dalla batteria ottocentesca situata a monte, ma anche via mare grazie a un comodo ormeggio a pochi metri dall’immobile.