Fashioned from Nature
Coloratissimi scarabei, piume di uccelli esotici, ossa di balena e semi di piante tossiche utilizzati per creare vestiti e gioielli. Ma anche abiti realizzati con radici di piante intrecciate o bottiglie di plastica riciclata, e orecchini ottocenteschi decorati con vere teste di uccelli.
Queste sono solo alcune delle tante opere, belle, stimolanti e a volte inquietanti, che Fashioned from Nature porta in giro per il mondo; presentata in anteprima al Victoria and Albert Museum di Londra, la mostra ha visto quale prima tappa del tour la città di Copenhagen, il cui Museo di Storia Naturale ha presentato i capi di abbigliamento accostandoli a materiali unici che provengono dalle sue collezioni scientifiche.
Partendo dal presupposto che le nostre scelte nel vestirci rispecchiano il nostro rapporto con il mondo circostante, Fashioned from Nature ci invita a riesaminare il contenuto del nostro guardaroba, e con ottimismo propone nuove soluzioni e idee che aprono la strada a una produzione più sostenibile, come ad esempio l’abito realizzato con rifiuti in plastica di Calvin Klein e indossato di recente da Emma Watson.
“Vogliamo ispirare le persone e consentire a tutti di comprendere e proteggere la diversità della natura. Questo è il nostro dovere più sacro come Museo di Storia Naturale e il cardine di Fashioned from Nature. Mai una mostra come questa è stata più vitale e rilevante”, afferma il professor Peter C. Kjærgaard, direttore del Museo di Storia Naturale della Danimarca. “L’industria della moda ha un enorme impatto sul nostro pianeta, con conseguenze disastrose per la diversità delle specie animali e vegetali. La situazione è profondamente grave. La mostra si concentra sia sulla produzione industriale che sul consumo individuale, fornendo così al pubblico una base informata su cui agire. Allo stesso tempo, vogliamo anche celebrare la natura come fonte di ispirazione di un design bello e innovativo che spiani la strada a un futuro più sostenibile”, aggiunge
Il Museo di Storia Naturale ospita circa 14 milioni di oggetti raccolti in 400 anni di spedizioni in tutto il mondo: “I nostri oggetti raccontano la storia, la diversità e la fragilità del mondo naturale meglio di qualsiasi altra cosa, e offrono spunti sulle funzioni di questi meravigliosi colori, forme e materiali, che vengono utilizzati per l’impollinazione, la dispersione dei semi, l’accoppiamento o l’autodifesa”, continua la professoressa Nina Rønsted, curatrice del Museo.
Fashioned from Nature rivela come l’industria della moda si è sviluppata dal 1600 ai giorni nostri e il suo impatto sulla natura, e come attivisti, ambientalisti e designer moderni sostengano oggi pratiche più responsabili. Per la prima volta ci si occupa di moda e sostenibilità in un contesto storico così ampio: oltre ai bellissimi abiti del Victoria and Albert Museum di Londra, un’attenzione speciale è dedicata a prodotti tessili innovativi, come fantasiose creazioni create nel rispetto della natura da una serie di designer internazionali, tra cui Alexander McQueen, Jean Paul Gaultier, Stella McCartney, Calvin Klein e Nike.
Nathalie Anne Dodd