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3 Ottobre 2019

Francesco Modolo firma Orani


Cosa si prova ad essere il figlio del Re del velluto, Paolo Modolo? Lo spiega Francesco, che a 44 anni porta avanti l’attività sartoriale che più che un affare di famiglia definisce come una ‘cosa semplice’. “E’ il mio lavoro, è la tradizione: è solo questo. Qualcuno la definisce il nostro DNA, altri il nostro ‘concetto’, per altri ancora si tratta addirittura di qualcosa di mistico. Per me è la passione tramandata da mio padre, è semplicemente il nostro patrimonio di valori, il rispetto continuo dei nostri principi fondamentali e il desiderio costante di sfidare le convenzioni: sono questi gli elementi che fanno la differenza.”



Così in questo autunno di corti dischiuse lungo tutto il territorio della Barbagia, Francesco Modolo racconta delle ricchezze di Orani, le sartorie e le botteghe artigiane che aprono le porte a visitatori e a clienti di tutto il mondo. La manifestazione itinerante dal nome di Cortes Apertas è promossa dalla Camera di Commercio di Nuoro e dall’Azienda speciale Aspen. Un percorso che si snoda passando sul territorio raccontando una storia e anche per Francesco Modolo l’imperativo è la continuità: “Seguo la linea di mio padre che ha lavorato in miniera per ventidue anni, e ogni sera, dopo il turno in galleria, si metteva a cucire. Piccone e ago, fino a quando ha racimolato i contributi per la pensione e ha riaperto il laboratorio. Uno dei primi clienti fu Costantino Nivola, famoso pittore ed incisore compaesano e mi piace far sfilare i capi della nuova collezione oggi proprio nel Museo Nivola.”



A soli 19 anni Paolo Modolo riceve un quadro di Nivola con una dedica come pagamento per un abito che gli aveva confezionato. In quel momento i soldi erano per Modolo molto più utili del dipinto ma la firma, di quello che sarebbe diventato un artista universalmente riconosciuto, risuona come predittiva di un comune successo che il tempo tributerà ad entrambi. Ne nasce tra i due uno scambio di sapere in un rapporto di amicizia che durerà di fino al 1988, anno della morte dell’artista. Il pittore Costantino Nivola diventò poi famoso nel mondo come scultore quando, sposando Ruth Guggenheim di origine ebraica, fu costretto ad abbandonare l’Italia flagellata dall’antisemitismo, rifugiandosi da Parigi a New York. Qui incontrò un ambiente culturale ricco e stimolante, fu nominato nel 1941 direttore artistico della rivista Interiors and industrial design stringendo legami con le avanguardie artistiche del momento, in particolare con l’architetto Le Corbusier con cui condivise, insieme allo studio, diverse scelte stilistiche. Paolo Modolo aveva diciannove anni e 5mila lire gli sembravano allora di gran lunga più interessanti del quadro. Ma in un periodo in cui Nivola era di ritorno da un’America piena di promesse, incoraggiò il giovane Modolo a continuare nella sartoria nonostante le difficoltà che ogni professione comprende: “Certo non dev’essere facile cucire per gli altri – disse Nivola – chi la vuole cotta e chi la vuole cruda...”.


Francesco assicura che anche in questo autunno le difficoltà si superano con la passione e si vedono i frutti di un’arte, quella sartoriale, voluta fortemente da suo padre che fu da traino a Orani anche per altri sarti che prima della sua fama avevano già pensato di chiudere bottega. Così come ha fatto suo padre negli anni Sessanta, Francesco oggi unisce le forze e chiama a raccolta altre sartorie facendo da tramite tra istituzioni e associazioni.



Oggi a continuare la sfida è impegnata un’intera comunità a Orani e la sartoria Modolo è un’impresa a conduzione familiare: “C’è mio cugino Salvatore, figlio della sorella di mio padre, siamo in tre soci con compiti chiari e distinti.”
Francesco Modolo si occupa tra l’altro della direzione artistica con la moglie che lo sostiene nella gestione familiare e due figlie, Emma e Isabella, con le quali spera di poter continuare a far crescere un business che ha dato una notorietà internazionale al velluto della Barbagia.

Finiti gli studi superiori coltiva una predisposizione per la moda insieme a una certa curiosità e, come presidente dell’associazione di ciclismo Pedale Oranese, dichiara di volersi inventare qualcosa anche nell’ambito sportivo dove la Sardegna ha una grande tradizione.



Il figlio di Paolo Modolo, il fondatore della sartoria che da Orani fa parlare il mondo dell\'abito tradizionale sardo, sembra davvero figlio d’arte in questa sua gran voglia di raccontare come fa il tifo per la sua terra e non solo per il comparto moda. Ama lo scrittore compaesano Salvatore Niffoi e decide di aprire la sfilata di quest’autunno in Barbagia proprio leggendo alcuni passi di Pantumas, libro edito da Feltrinelli, in cui si descrive l’abbigliamento di una Sardegna arcaica.



In un clima che pare contagiarsi di istanti creativi trasmessi tra arte e arte, ferro battuto, falegnameria, sartoria e letteratura, tra le oltre 50 botteghe artigiane aperte, il tema di questo autunno è certamente quello della continuità. Concetto che Angelo Ziranu, architetto di Orani che ha lavorato al completamento della cattedrale cattolica Sagrada Familia a Barcellona, ha sottolineato nel corso della manifestazione itinerante: “Qua tutto quello che si tocca si contagia e si sviluppa come forza personale.”
Da quest’anno la maison che ha reso trend nel mondo l’abito del pastore, i cappotti in orbace, il tipico tessuto fatto dalla lana grezza della pecora sarda, aggiunge il tessuto di jeans come elemento di novità in una collezione che a grandi falcate procede verso il futuro. Un orizzonte che travalica le coste dell’Isola e in cui anche le nuove leve entrano di diritto per la forza creativa che sanno infondere. Si accostano così alla sfilata di Modolo le stiliste emergenti Alessandra Pinna e Stefania Tolu, presentandosi al mondo della moda con una dichiarata volontà di appartenenza locale.
Orani non è solo un paese di artigiani, Orani è un fulcro di creatività e potere. Un luogo popolato da 2900 persone che come dentro un presepe si muovono operose e che durante l’anno producono ricchezza ricevendo il lavoro per l’80% dall’intera regione e dal continente.
Francesco Modolo mostra un esempio d’imprenditoria che, tra passione e aggregazione, trova il modo di rendere la sartoria un efficace sistema.

Anna Maria Turra

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