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Giorgio Armani – Terra
21 Ottobre 2019

Giorgio Armani – Terra


Secondo il mito la ninfa Eco divenne solo voce: immateriale


Con queste parole Giorgio Armani introduce la collezione che ci attende per la prossima Primavera/Estate 2020, e poiché ci piace giocare d’anticipo, vogliamo addentrarci per qualche minuto nel mondo etereo cui lo stilista ha dato corporeità.


 

Ecco che appaiono figure femminili delicate, che fanno uso dei colori e delle forme della natura per esprimere la loro sottile e impeccabile eleganza, sfilando con passo leggiadro su un passerella quadrata, sobria, che nulla vuole sottrarre agli abiti che si materializzano con cadenza regolare e invitano lo sguardo a soffermarsi. Le modelle incarnano l’ideale delle ninfe dei boschi, con acconciature romantiche e preziose che valorizzano grandi orecchini a pendant floriformi e geometrici, e passeggiando con calzature basse che evocano le scarpette magiche delle favole.



Aprono la sfilata – che si è tenuta nel cortile dell’attuale sede milanese della Maison, a Palazzo Orsini – abiti nei toni della terra: marroni intensi, caldi taupe, grigio polvere e argilla animano giacche con spalle rotonde e vita stretta che in un crescendo si mixano al blu elettrico. Con un ritmo scandito dalla musica di sottofondo, la palette si arricchisce di eteree tinte pastello e di bagliori cerulei, citando le cromie distintive e la sartorialità impeccabile della Maison.


Sete lucide e impalpabili, velluti morbidi e organze accompagnano l’incedere delle modelle, che fra frange, nastri e grandi collane di gusto etnico si elevano a simboli di naturale bellezza. Piccole pochette e bustine da sera affiancano borse grandi versatili e capienti, e fa capolino Prima, la borsa d’archivio di Armani lanciata nel 1995, riproposta oggi come nuovo inno all’emancipazione femminile.


Cala la notte e nel mondo della ninfa Eco si accendono le prime lucciole: su vaporosi abiti, camicette e gonne si posano libellule e farfalle scintillanti, movenze alate e dettagli preziosi. I rosa tenui dei fiori che sbocciano si mescolano ad azzurri acquatici e carta da zucchero, in un’incursione di voile, ruche, tulle, georgette e tessuti sovrapposti. L’acqua raccoglie i riflessi della luce, i tessuti diventano immateriali, la fusione della femminilità con la natura è totale e filtrata da una fantasia al di là del tempo.


Nathalie Anne DoddCredits

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