Giornata ecologica a La Maddalena, raccolti 500 chili di rifiuti
Televisori, motori fuoribordo abbandonati, scaldabagni, ferro, vetro, plastica. Oltre cinquecento chili di rifiuti raccolti. È il bilancio della giornata ecologica organizzata dall’associazione “Un arcipelago senza plastica” che nello scorso week end ha visto impegnati ben quindici volontari nella zona della Ricciolina-Isuleddu a La Maddalena.
Nonostante le numerose segnalazioni la zona in questione viene continuamente presa di mira da persone senza scrupoli che non si mettono alcun problema nell’abbandonare ogni tipo di rifiuto perfino imbarcazioni, motorini e biciclette. L’immagine di un paradiso sfregiato dall’inciviltà di pochi. Si pensa che molto del materiale abbandonato sia il risultato dei pernottamenti sotto le stelle. Secondo i promotori dell’iniziativa un’altra problematica riguarderebbe i cassonetti a scomparsa, ma entrati in funzione che dal 2013 son punto di riferimento per Caprera, Spalmatore, Fronte Villaggio Piras, Monte d’Arena, Nido d’Aquila e Tegge, con i rifiuti che finiscono in acqua nonostante i continui interventi di La Maddalena Ambiente. Alla raccolta hanno partecipato per la prima volta anche quattro minorenni con i loro genitori. Prossimamente il gruppo sarà impegnato su tutte le isole dell’Arcipelago. I volontari ringraziano per il supporto nella giornata ecologica la società in house La Maddalena Ambiente.
Il gruppo “Un arcipelago senza plastica” è nato nel 2018 e può contare su centinaia di iscritti in tutta Italia. Tra gli obiettivi dell’associazione c’è quello di attività pratiche con la raccolta dei rifiuti nelle isole dell’arcipelago e anche nelle zone più interne e poi l’importante attività di sensibilizzazione. Il lavoro dei volontari è possibile anche grazie alla collaborazione degli enti competenti e di altre associazioni e società che hanno a cuore la tutela di un posto meraviglioso come l’Isola gioiello di La Maddalena. Le giornate di raccolta proseguiranno ancora per tutto l’anno e anche il monitoraggio, fondamentale come opera di prevenzione e di monito affinché si possano evitare furti di sabbia e ciottoli, utilizzo di barbecue in zone a rischio di incendi, prelievo o maltrattamento della flora e della fauna, mancato rispetto della natura circostante con azioni pericolose per se stessi e per gli altri. Nel corso dell’estate sono state, infatti, decine le segnalazioni alla guardia costiera, ai carabinieri e all’Ente Parco al fine di intervenire su comportamenti ritenuti non idonei al contesto naturalistico. Secondo i volontari il posizionamento di un sistema di video-sorveglianza potrebbe essere utile per scoraggiare chi volesse continuare a compiere questi abbandoni di rifiuti.
Davide Mosca