C’è un mondo migliore
C’è un mondo migliore di quello che sembra: ne è convinto Giuliano Guida Bardi, vice presidente Federalberghi Sud Sardegna, che ha ideato, nell’hotel museo Miramare a Cagliari, la singolare formula di accoglienza per artisti sull’isola: il pagamento a mezzo opere d’arte. «Il sud Sardegna deve mettersi ad imparare in maniera didascalica dal modello perfetto di accoglienza della Costa Smeralda - sostiene Guida Bardi - a Porto Rotondo la capacità visionaria che i fratelli Donà hanno espresso, unendo il concetto di lusso a quello di vacanza, rappresenta una sintesi tra cultura e bellezza molto imitata ma non ancora superata».
Giuliano Guida Bardi, nello stesso modo in cui l’amico Luigino Donà avrebbe tanto voluto far realizzare una strada a Sciola nella splendida Porto Rotondo, propone al Miramare una contaminazione potente tra arte e turismo: un baratto a tutti gli effetti. E un po’ come dormire in un museo chi soggiorna in queste stanze, a picco sulla suggestione del porto di Cagliari, constata il fascino raffinato di ogni singolo dettaglio. Qui Sciola, l’uomo famoso nel mondo per aver scoperto la musica del basalto, il Pinuccio del Giardino Sonoro della vicina San Sperate, è la firma delle testate dei letti e di altri angoli di magia diffusa nell’intero resort accanto a opere di pittori come Antonio Corriga, Antonino Pirellas, Giancarlo Bozzani e molti altri che continuano a testimoniare quanto la pittura sia in grado di trasformare i confini della vita.
«Adoro gli artisti emergenti, dice Guida Bardi - questi nostri giovani talenti che non si sono affatto lasciati fermare dal virus e hanno continuato a fare arte»
L’imperativo di continuare è di Andy Warhol ma l’offerta di servizi a cinque stelle in cambio di opere, a pittori e scultori emergenti, è tutta di Giuliano Guida Bardi. Spiazza e colpisce l’immaginario di un’intera nazione che oggi assiste ad episodi così distanti dalla narrazione storica di accoglienza e turismo in Sardegna.
«Che dire del jet privato di facoltosi americani, l’aereo che è atterrato giorni fa a Elmas ed è stato rispedito a casa? - s’interroga Giuliano Guida Bardi - gli Usa sono nella lista dei paesi out»
Il mondo a questo leader appare diviso tra chi prende lo stipendio, e può permettersi un lock down più prudente, e chi, tra partite iva e libera imprenditoria, se non lavora non mangia. Tra decisioni prese da assemblee del primo tipo che si distraggono dalle esigenze dell’altra metà. Eppure una strada per lui esiste e non smette di spiegarla, sia a parole che nei fatti di mercato.
«Un vantaggio di questo lockdown - azzarda Giuliano Guida Bardi - è l’aver messo in luce il Moloch della burocrazia in Italia, come in un Fuori orario di Ghezzi, oggi ci troviamo a confrontarci con le sue crepe. Io credo nell’assoluta buona fede del Presidente del consiglio quando a marzo dice che le risorse sono accessibili».
La sfida sarà trovare il sistema di rendersi indipendenti dalla macchina burocratica e quest’imprenditore individua un’unica possibilità: l’urgenza di accedere al lusso. Alla legittima pretesa individuata da ciascuno nella ricerca del meglio per sé.
«Se parliamo del fondo per le imprese, predisposto in maniera tale che il rapporto tra i fatturati annui lo renda inapplicabile, - dice Giuliano Guida Bardi - capiamo che viene concepito culturalmente da chi lavora e produce in un altro modo. Il paradigma da declinare è tra due mondi paralleli che non si stanno incrociando e chiunque vada al governo dovrà rimettere in sintonia il mondo reale con quello amministrativo, totalmente fuori sincrono. Tassare una cassintegrazione che arriva dopo tre mesi più che un errore risulta un’astrazione fuori controllo»
Facile profeta nello scorso marzo, intervistato dalla Gruber, prevede una ripresa possibile solo nel 2022, ne è ancora convinto: «Finché persistono notizie contraddittorie non saremo al sicuro. Prima di quella data saranno solo conati di vita. Per me marzo, aprile e maggio sono lo zero per cento nel fatturato. La gran parte degli stagionali non riaprirà sperando nel 2021».
Con Giuliana Altea, un’altra tra le sue straordinarie amicizie e una storica dell’arte che accarezza il progetto di trasformare in museo Nivola l’intera Orani, condivide la convinzione che la nuova sfida non può che essere vinta da un emergente concetto di lusso.
«Noi tutti possiamo pretenderlo, è l’accessibilità delle cose semplici, idee, qualità e rispetto. Se il Demonio esiste è nella pausa pranzo ingoiata di fretta, nelle pattumiere abbandonate per strada: la bellezza è il nuovo dovere. - secondo Giuliano Guida Bardi - E’ il tempo, l’intangibilità di sapori e valori autentici, la forza del lavoro onesto cui spetta riconoscimento. Infine il lusso è l’unica chiave che ognuno deve sapere di poter usare: moltissimi giovani hanno capito questo, viaggiando indisturbati a gran velocità».
Ci sono angoli nel pianeta in cui è possibile un nuovo relax accanto a uno storico telaio, posti dove al tramonto consumare un drink è ispirarsi ai quadri di giovani promesse dell’arte contemporanea. La trasgressione a portata di mano è una realtà semplice che si rifà all’antica condivisione rurale nelle comunità.
La magia lussureggiante della natura impartisce nuovi insegnamenti disciplinata in luoghi dove tutti gli oggetti esposti, dai quadri ai mobili d’epoca, dai lampadari ai tessuti, sono messi in vendita, dove il talento è un patrimonio sconfinato che se ne sta al riparo da qualsiasi inflazione.
Anna Maria Turra