Grande successo per “Passizendi in Locusanto”
È arrivata alla sua 14esima edizione questa apprezzata iniziativa che si pone l’obiettivo di svelare le prelibatezze e le bellezze di una cittadina estremamente affascinante. Luogosanto, a pochi chilometri da Arzachena e dalla fascia costiera del nord dell’isola, si posizione in un entroterra disegnato dalla macchia mediterranea, boschi e una natura incontaminata che vale la pena di visitare anche nei periodi estivi, magari per prendersi una pausa dal cocente sole delle spiagge. Passizendi in Locusantu è stata sicuramente un successo per l’evento organizzato dalla ProLoco e patrocinato dal Comune con la presenza di stand enogastronomici, botteghe aperte, musica, maschere tradizionali, soste aperitivo, esposizioni di artigiani e produttori locali.
Ospiti speciali saranno quest’anno gli Urthos e Buttos di Fonni e il Gruppo folk Civitas Mariana. «Siamo contenti della dimensione che la manifestazione sta assumendo - ha dichiarato il Presidente della ProLoco Gabriele Pileri - e del suo forte legame con il territorio, con i suoi artigiani e le sue realtà produttive. L’offerta enogastronomica quest’anno è stata più varia che mai e tra gli espositori ci sono stati produttori locali di vino come Araona, di birra artigianale come il birrificio Tassari e di miele, grazie alla presenza dell’azienda Agricola Tresserri. E ancora i visitatori hanno trovato le “Signore Ortolane” con i loro sott’oli e sott’aceti e decine di artigiani che realizzano candele, mandala, coltelli, articoli in pelle, oggetti in legno e sughero e tanto altro. Ci auguriamo che le innovazioni che abbiamo introdotto e l’impronta “local” che abbiamo dato a Passizendi in Locusantu siano state apprezzate».
Presso i numerosi stand enogastronomici è stato possibile degustare vino, birra artigianale e cocktail, ma soprattutto assaporare un grande assortimento di piatti della tradizione e non solo: dalla zuppa gallurese al casgiu furriatu e agli arrosticini; dai taglieri con salumi e formaggi locali al porcetto e alla trippa; dalla frittura di pesce ai panini con pulpeddi e alla mazza frissa. E per i più golosi non sono mancate seadas e frisgioli, le deliziose frittelle lunghe galluresi. «Con questo evento in piena stagione abbiamo voluto attirare l’interesse dei visitatori puntando non solo sul nostro patrimonio enogastronomico e sui piatti tipici - ha dichiarato i primo cittadino Agostino Pirredda - che sono una parte importante del paesaggio culturale della Gallura e un fattore decisivo quando si parla di competitività turistica - ma anche sull’artigianato, sul folklore e sullo spettacolo. Perché se il cibo è la porta d’accesso al territorio, è anche vero che il viaggiatore e il turista moderno cercano un contatto reale con la cultura e le tradizioni del luogo. Legare cibo, ambiente, divertimento e cultura in un’offerta del genere vuol dire quindi non solo generare valore per il nostro territorio, ma anche rispondere all’esigenza di autenticità dei flussi turistici attuali».
Davide Mosca