Hortus Deliciarum: l\'Alta Gioielleria di Gucci si ispira alla Natura
Un Eden voluttuoso dove la natura regna sovrana. Hortus Deliciarum, letteralmente Giardino delle delizie, è la collezione Gucci di Alta Gioielleria disegnata da Alessandro Michele. Centotrenta pezzi unici che rendono omaggio all\'eterna musa ispiratrice del creative director: la Natura. La collezione prende spunto dal cielo, dai suoi colori, dalle sue caratteristiche e dalle sue incredibili capacità di cambiamento attraverso cascate di luce infuse dai diamanti e da forme mai banali. Impossibile fermare la volta celeste in perenne movimento: per questo la collezione di gioielli si sviluppa in un bouquet di varianti, governate da una sola regola: meravigliare.
La collezione è suddivisa in quattro capitoli. Il primo capitolo, dedicato alla magnificenza dei paesaggi, gioca con l\'idea di cascate, boschi rigogliosi e venti impetuosi. Diamanti e sfavillanti spinelli viola e prugna, ma anche tormaline Paraiba dai toni azzurri si lasciano cullare dal vento, esplodendo in un turbinio di diamanti e giochi di luci. Cascate di diamanti ricordano percorsi d’acqua, delicati astri riproducono l’incanto delle stelle cadenti e minute foglie en tremblant di gusto vittoriano rimandano ad ambienti boschivi. Il motivo delle frange ricorre per sottolineare un senso di perenne vitalità. Ruggiscono in sottofondo gli anni Venti e l\'eco di un tempo passato dal sapore glorioso.
Dalle bellezze terrene alle ipnotiche magie del passaggio del tempo, il secondo capitolo volge le sue attenzioni al calare del sole, alla misteriosa atmosfera del crepuscolo, che tinge il mondo di cromie inaspettate. Un\'atmosfera che richiama l\'allure romantico e le suggestioni neogotiche che hanno dato forma al Romanticismo del XIX secolo. La chiave di lettura di questo nuovo capitolo è la \"simmetria discordante\". Svecchiata dal concetto di assoluta perfezione e ordinata compostezza, l\'Alta Gioielleria di Gucci svela il nuovo significato del bello: l\'imperfezione. Per risultare unici agli occhi degli altri anche l\'imperfezione è suggerita. Così come nulla in natura è perfetto, anche in questa collezione, interamente realizzata a mano, i gioielli si trovano montati in maniera lievemente disallineata, sottolineando così l\'atto profondo e l\'unicità di ognuno di essi.
Potrebbe mai esistere un giardino spoglio di rose? Il terzo capitolo della collezione ne studia i colori, i profumi, le forme. Il malinconico fascino di un roseto, carico di significati simbolici e millenni di iconografia, si dispiega in fasci di luce rosati e aranciati. Il mondo della botanica, sospeso tra scienza e sentimento, ne costituisce l’ispirazione, dove ancora una volta il regno vegetale e quello animale affermano il loro potere.
Infine, il quarto capitolo cita la fauna selvaggia, sintetizzata dalla testa di un leone, simbolo di Gucci. Qui è protagonista l’oro giallo, accentuato da solari berilli. I solitari sono ridefiniti con un’ottica massimalista. Quest’ultimo capitolo onora gli esseri più sinuosi del mondo animale: i temibili felini e la loro grazia innata. Leoni e tigri si sfidano in un bestiario mitologico dove pietre colorate tagliate a smeraldo affiancano diamanti incassati come gioielli antichi. Fin dagli albori, l\'obiettivo di Alessandro Michele è sempre stato uno: creare sintonie tra l\'umano, l\'animale e la natura. Un mondo utopico in cui questi tre elementi possano sposarsi tra loro in una armonia cristallina.
Fiore all\'occhiello della collezione sono l\'orologeria e i coloratissimi solitari: l\'una ridisegnata donandole un tocco lussuoso e unico, gli altri rivisitati in una nuova ottica massimalista. Come gioielli antichi, le pietre vengono incastonate in altari di diamanti dando vita ad arcobaleni di luce: tormaline verde menta, rubelliti rosa tramonto, tanzaniti viola vellutato, zaffiri arancio, topazi light pink, granati mandarino.
La campagna pubblicitaria vede protagonista Jodie Turner-Smith. In un’atmosfera che evoca il fascino di Hollywood, l’attrice è ritratta attraverso una serie di immagini e un video mentre indossa alcuni dei pezzi più significativi.
Sibilla Panfili